Solo tu, Vincenzo, in senso buono ovviamente, sei capace di dare musica a una mano. In effetti quante volte dimentichiamo che il tendere le nostre mani nell'universo ci consente di cogliere frammenti d'armonia in esso racchiusi. Le stesse mani, ne sono convinto, con il loro tremore così come con il loro orgoglioso stringersi, ci chiedono di essere nostri strumenti fieri per poterci portare dentro sempre più l'universo. Bravo. Un caro saluto.
5 commenti:
Anonimo il 02/02/2012 18:11
Una bella poesia d'amore con riferiomenti mitologici che esaltano le metafore ben utilizzate per raggiungere lo scopo del cantare l'amore eterno... grande, Vincenzo... ciaociao