Meritavi d'esser salvata
piccola casa
sperduta tra campi
di fiori variopinti,
ti circondava
un paesaggio rigoglioso
che sapeva di nespole
prugne selvatiche
e bignonie rampicanti
d'allegro colore.
Petali di viole incolte
accompagnavano passi
alla tua soglia
e delicati fiordalisi
t'ammiravano tra il grano
nella brezza del vento
profumando la sera
che scendeva muta
sul canto dei grilli
e il gracidar di rane.
Avanzava il tempo
e l'impietoso progresso
si prese la tua bellezza,
s'innalzarono palazzi
a soffocarti il respiro,
e tu,
abbandonata a te stessa
scomparisti un dì
lasciando solamente
l'intensità di un ricordo...
Amore per te piccola casa
rimasto nel cuore
a memoria delle tue mura
custodi di un'infanzia
di canti di risa
di curiosità bambine
che nel bisogno di riviverti
s'allarga in un abbraccio
perché io ancora non so,
dirti addio.