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Posto fisso

Rivendico indomito
un po' fanciullo e un po' uomo,
la prigione celestiale
di un lavoro appagante e monotono;
sia la spada effervescente,
che mi faccia scorgere,
nel grembo traballente dei miei anni,
il figlio chiamato e desiderato
forza di scoprirmi stabilità,
almeno nella mia fatica quotidiana;
di insana e vacua presunzione si macchierebbe,
egregio capitano
di quest'Italia che si ricerca pura
nella fuliggine in cui si è condannata
se comprendere non volesse o potesse,
che lavorare è la misura dell'amare,
è sinfonia mai banale,
del proprio impegnarsi
per assaporare il senso
di un sublime conquistare;
no, non parlo soltanto di pensione,
ma di quel crearsi un fresco giardino,
in cui ogni giorno respira
l'equilibrio tra cuore e ragione;
egregio capitano,
da sè espella come morbo stritolante,
il suo astratto approccio alla realtà,
chè il posto fisso
se lacerante, concatenata iterazione
di impersonali procedure è
lo è per ogni identità
anche per chi mai lo rischia nè lo rischierà
con il denaro che le fruscia
nella mano di senatore a vita,
e in quella di professore d'Università.
Ragazzi cari,
se qualcosa mi hanno insegnato
questi miei scalpitanti e tenebrosi anni,
dirvi soltanto vorrei,
che il lavoro insegna il senso della vita,
che la fiammella orgogliosa
del nostro indefesso impegno sociale,
ruggire sa e deve più forte e maestoso,
di ogni umano fortunale;
le vostre labbra urlano a voi stessi,
anche se udire non sempre le potete,
che siete capaci di ergervi dritti nel vento,
che dell'idea di progresso del paese,
dovrete sempre avere immacolata sete:
impugnate la daga del vostro creare,
contro quei fantocci di cartone,
di chi a cantilena vi ripeterà,
che per voi sarà dura, in questa società.
Egregio Monti,
ogni giovane sta incrociando il suo viso,
la forza autentica del suo governare,
saprà trovare
nel leggere e non disperdere ogni loro sorriso;
se un augurio mi posso permettere di fare,
capitano,
non sprechi dunque vacuamente il fiato,
a spezzare le ali di speranze di giovani,
che desiderano donare allo stivale un futuro,
perchè hanno potuto ricamarsi un passato.

 

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1 recensioni:

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  • Gianni Spadavecchia il 06/02/2012 23:10
    Poesie coi fiocchi, riferendoci al tempo che fa fuori. Ma che emana un calore immenso nella sua splendida composizione. In ogni verso c'è un insegnamento, una guida alla vita, quasi un libretto di istruzioni per il futuro. In ogni momento vissuto trova Amore il poeta. Un Cristiano Comelli sempre più bravo, cordialità.

11 commenti:

  • cristiano comelli il 05/02/2012 18:17
    Ancora grazie per gli ulteriori e preziosi contributi di riflessione pervenuti. Chi sta al governo del paese dovrebbe valutare il peso che le sue parole hanno sulla collettività. Non sempre lo si fa. E che non lo abbia fatto una persona che reputo intelligente come Mario Monti, sinceramente, mi addolora. Ma andiamo avanti con le spalle larghe e promuovendo la concordia universale. Ciao a tutti.
  • Vincenzo Capitanucci il 05/02/2012 18:01
    La sicurezza di un posto fisso... dona l'equilibrio fra cuore e ragione..

    Bravissimo Cristiano... il diritto al lavoro come fondamento alla Repubblica italiana... direi alla democrazia.. potere del popolo... ma crede che sia esistita solo per qualche anno ad Atene.. a parte la schiavitù.. forse i più vicini sono i Paesi nordici..
  • cristiano comelli il 04/02/2012 21:16
    Mi dispiace per l'inconveniente, cara signora Loretta, sicurametne ha molte cose interessanti da dire su un argomento che mi stava a cuore e che quindi ho ritenuto di dover affrontare. Grazie come di consueto per l'attestato di stima e a presto risentirci.
  • loretta margherita citarei il 04/02/2012 20:43
    avevo espresso il mio commento, ma quando sono andata a pubblicarlo, m'è apparsa la scritta commento non lecito, quindi posso dire, ottima poesia
  • cristiano comelli il 04/02/2012 19:05
    Grazie anche a te, Karen, soprattutto dell'esempio concreto che hai portato. Mi ferisce quanto detto da Monti perchè, come persona e come commissario europeo, ne ho sempre avuto buona considerazione. Ne lodo l'autorevolezza e la moderazione, ma non posso condividere l'affermazione da lui fatta sul posto fisso, buona serata e grazie ancora.
  • karen tognini il 04/02/2012 18:56
    Sei unico... un orgomento che scotta.. quanta gente disperata... un mio amico è in cassa integrazione da più di un anno... e credo che mai rientrera' in quella ditta...è fortunato perche' puo' andare a pescare con il peschereccio del padre...è fortunato perche' la casa è sua di propieta'... e perche' ha la moglie che lavora come infermiera... altrimenti come avrebbe fatto a mantenere due figli?... ci sono persone che sono distrutte dalle preoccupazioni... e questo qua si permette di dire che è monotono fare lo stesso lavoro tutta la vita?...
  • cristiano comelli il 04/02/2012 18:43
    Grazie a lei, Salvatore, sottoscrivo ogni riga del suo valido e articolato commento. E aggiungo che chi parla di flessibilità, tra chi ci governa, dovrebbe viverla in prima persona per avere un po' di coerenza nel motivarne la positività; chi invece la esalta essendo detentore di un posto fisso e quindi non sapendo cosa tale flessibilità sia pecca come minimo di incoerenza. Ma sarei tentato di dire anche di cattivo gusto. Grazie ancora per il commento e cordialità.
  • Anonimo il 04/02/2012 17:46
    Il posto fisso non è un lusso. Se mai è un lusso, guadagnare tanti soldi come l'egregio senatore a vita di cui tu parli o, così come lui, tanti altri emeriti della politica che, oggi, a prescindere dalla corrente e dal ruolo rivestito, lo appoggiano. A mio modo di vedere, solo per fare il lavoro sporco che loro, politici, non hanno fatto, prima, per non perdere consenso e voti.
    Il ragionamento di tal senatore - oggi si nominano come la pastasciutta e del resto qualcuno, in passato, aveva nominato senatore persino un cavallo, erano altri tempi - va bene per coloro che, come lui, studiano dove ha potuto studiare lui e possono avere le possibilità di entrare in quel giro in cui si è trovato e si trova lui.
    Evidentemente, chi sta a contatto con le alte sfere della finanza e dell'economia, poco si rende conto dei problemi seri della gente comune! Gente comune che non potrà mai avere la possibilità di fare la carriera sua, ma che hanno però il diritto di avere una possibilità che dia loro il necessario per una vita dignitosa e per formare una famiglia.
    Potrei essere d'accordo con lui, ma non lo sarò mai, soltanto se, una volta perso un posto di lavoro, lo Stato, con i soldi di tutti, compresi i suoi, anziché foraggiare il portafoglio dei deputati e dei partiti, faccia fronte alle esigenze di chi perde il lavoro e s'impegna a pagargli il mutuo di casa, a dargli un adeguato sostegno economico, fino a quando non trova un altro lavoro.
    Ma per far questo, il dottor senator Monti, dovrebbe partorire un piano più serio di risanamento, cominciando a far pagare le tasse a chi non le paga e a quei pochi Italiani che, da soli, possiedono la maggior parte della ricchezza.
    Purtroppo, il signor senator Monti, mago della finanza, ha partorito un topolino economico che chiunque, al posto suo, avrebbe potuto fare, con molto meno.
    È facile aumentare le tasse e mettere nuovi balzelli, o bloccare le pensioni, senza domandarsi come fa la gente a vivere con pochi euro! Certo loro non hanno di questi problemi!
    E quando i signori industriali appoggiano il signor senatore, in queste sue scelte, sanno bene che mai assumerebbero un operaio dopo una certa età, ma che anzi, fanno di tutto per liberarsene con tutti i mezzi possibili, comprese la Gigs e la mobilità.
    Scusa lo sfogo Cristiano e grazie per avermelo suscitato. Scritta molto bene e apprezzata anche la chiusa!
  • Donato Delfin8 il 04/02/2012 17:33
    mappate prolisso sto posto fisso
    chissà se arriverà tra i monti pieni di neve
  • cristiano comelli il 04/02/2012 16:46
    Condivido queste tue osservazioni. Io non credo che il denaro faccia la felicità, tuttavia, per la soddisfazione dei bisogni essenziali dell'essere umano, deve poter essere disponibile. Diciamo poi anche per la soddisfazione di qualche piccolo loisir extralavorativo (andare al cinema, comparsi un disco, andare a mangiarsi una pizza, magari anche acquistare un nuovo paio di pantaloni, etc). Tutti questi elementi possono esistere nella misura in cui esista una stabilità economica in grado di sostenerli. E dire ai giovani che il posto fisso è monotono significa esattamente dirgli che devono rinunciare alla stabilità economica; non mi sembra davvero un bel messaggio, anche se non è mia intenzione fare politica su questo sito, mi limito a rilevare la gravità dell'affermazione fatta da chi in questo momento ci governa perchè sta appunto a indicare che un giovane dovrà abituarsi all'instabilità. Poi diciamola tutta: qui si dà per scontato che la cosiddetta flessibilità vi possa essere perchè si dà per scontato che un giovane, dopo un posto di lavoro, finirà subito per trovarne un altro. E che, crescono sugli alberi i posti di lavoro? Certo che no. Infine, consentimi, che chi non rischia nulla perchè, quando non sarà più presidente del consiglio, avrà sempre l'emolumento di senatore a vita inopportunamente concessogli dal presidente della repubblica e quello da rettore di università venga a parlare di una flessibilità che non riguarderà mai lui ma soltanto altri, mi fa sinceramente ridere (o piangere, vedi tu). Chissà perchè in Italia esiste il pessimo vizio che a parlare di flessibilità del lavoro siano coloro che tale flessibilità non vivranno mai perchè sono nella prigione dorata dei loro privilegi castali. Al tuo ma si aggiunge dunque, dopo tutte queste affermazioni, il mio. Cordialità e grazie per l'attenzione.
  • Anonimo il 04/02/2012 16:28
    Mamma mia a quante riflessioni porta questa tua... L'altro giorno è venuto un giovane a sistemare il pc nel mio posto di lavoro: " sono laureato in antropologia, sto impegnandomi per lavorare nel campo della ricerca ma intanto..." nemmeno 10 minuti di "smanettamento" sulla tastiera e se ne è andato con 55 euro! Penso che i giovani stiano trovando a loro modo come fare per lavorare comunque, ma questo va bene quando ancora non si hanno coniuge e figli... ecco, quando parlano con leggerezza di "posto fisso" da dimenticare si riflette che il nucleo familiare necessita di un minimo di certezza che non è solo quella economica ma anche sopratutto quella di affetti, di persone che si amano e devono stare vicini nella crescita per loro stessi e i figli che verranno?! non ci si ferma mica a 20 anni e si può andare a lavorare a destra e a manca fino alla vecchiaia?! mah...

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