cominciava così...
dopo un lungo inverno
voglia di sole anche da bambini
anche quando non si sente il freddo
e ci si ritrovava a frotte al primo raggio
che timido ci invitava
fuori nella strada e usciva
a giocare con noi
l'appuntamento era lì
al sentiero delle viole
aria trasparente e pungente di un febbraio
tracce di neve nella terra e fango
cespugli di bacche intirizzite illusioni
di una primavera
ma poi quando meno te l'aspettavi
ecco le scorgevi
ai piedi della quercia secolare
dal tronco nero e muschioso
fra l'edera gelosa di mostrarle
facevano capolino scontrose
a cercare il bacio del primo sole
le prime viole!
ed era una festa chi primo le scorgeva
si avvisava il gruppo in fila indiana
e l'eco correva nella vallata
si ritornava con le scarpe sporche di terra
mani bagnate e la paura
dei rimproveri a casa stringendo nel pugno
quel tesoro
le prime violette strappate dallo stelo
che con aria triste e mite
arrivavano a casa in quel vasetto
con il capo basso già appassite
bella quell'età dove bastava poco per sognare
ma così troppo breve
una primavera colta troppo in fretta
a pensarci bene come quella
prima timida scontrosa violetta
cominciava presto
cominciava così
ma poi finiva lì...