Olezzo di fiori nell'aria,
grappoli di glicini alle ringhiere,
secche, orticanti spine
nel prato ancor verde.
Dissipato ogni dubbio
misi un veto sul suo nome,
allungai le ombre
sino a farle scomparire,
dietro l'orizzonte... un nuovo sole.
Lento il suo calare
nell'agonia di foglie morte
che riprendono linfa
donando splendore...
vitalità alle speranze solo assopite.
Affiggo su muri di ghiaccio
immagini stanche,
nel lento, fluido tempo
che giace imperturbabile
nei ricordi che tremano
implorando di non dimenticare.