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Deriva transgenica
Giace silente e quieto
in una stanza inviolabile dello sguardo,
il fotogramma disegnato dal cuore
della suprema
inesplorabile armonia della natura.
Già, natura,
in questo mio insicuro percepire
i segni incandescenti della quotidianità,
dire non saprei,
se incroci una rima rinfrescante con cultura,
o tagliente con paura;
e così si insinua furtiva
la scimitarra di un virus lacerante,
dominare quanto ci circonda,
per non finirne stritolati;
sottomettere, per non sottomettersi,
frantumando i confini salvifici,
tra il lecito e il perverso;
ecco l'addestrarsi assassino
del soffocare nella sorgente dei campi,
la primitiva bellezza e semplicità,
dei prodotti ricamati
dal corso regolare e sinfonico
di climi e ambienti,
la tentazione incendiaria,
di incrociare il non incrociabile,
contaminazioni genetiche ribollenti,
pronte a partorire semi
ibridi e inconsistenti;
sghignazzano compiacenti, intanto,
gli scaffali irriverenti
di un anonimo supermercato;
lingue biforcute di pubblicità,
si abbeverano orgogliose,
alla fonte insanguinata dell'inganno,
disgustoso gioco di prestigio,
dalle cui mani germinano falsi,
il pomodoro che più non sa marcire,
il latte che più non sa scadere,
matrimoni pugnalanti,
tra pesci e patate,
mele dalle bucce infrangibili,
forse utili neppure,
da lanciare in un campo di bocce.
Ma la voce è sempre lì a urlare,
"uomo, la parola d'ordine è dominare,
sperimentare, modificare,
separare per sempre,
e ricomporre in identità amorfe,
ciò che l'amore impalpabile
dei contadini che furono,
seppe suscitare da appezzamenti rigogliosi,
con una carezza deferente
sul flusso naturale degli eventi.
Chissà se finiremo per essere,
ciò di cui ci nutriremo,
orfani di un'identità
di forma e sostanza,
sperduti nel mare arrossato,
di una graffiante deriva transgenica:
aiutami tu, natura,
a non scoprirmi mai più,
come ombra che di te ha paura,
a comprendere che sai farmi male,
soltanto se io desidero il tuo male;
verrà il giorno che forse non vedrò
in cui la filiera riprenderà
a marciare incontaminata,
non con germogli transgenici innaturali,
ma con i frutti prelibati
dipinti dall'amore soleggiato di ogni giornata.
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- semi ibridi inconsistenti e sterili... semi che il contadino non può più mettere da parte.. tenendo i migliori per la prossima semina... ma ogni anno deve tornare a comprarli dalla ditta madre..
Bellissima Cristiano... buona Domenica... sperando che non diventi un Dolune..
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