Non ho specchi dove poter specchiare
le mie molteplicità
sono addizione e sottrazione
divisione e moltiplicazione
a volte miserabile altre gran signore
bastardo dentro e angelo esteriore
amo appassionatamente
ma non sono mai costante
sono come l'acqua di mare raccolta col palmo della mano
e roccia immobile sul fondo di un fangoso lago
so volare in alto quando socchiudo gli occhi
e altrettanto precipitare quando rientro nel mio reale
il vento impetuoso della lotta mi appartiene
l'apparente calma è logorante
sono realtà nella finzione
e guerra quando vi è la pace
etereo come un quadro di Monet
o devastante come la ronda dei carcerati di Van Gogh
non ho magici specchi da interpellare
ma solo una vita a cui domandare