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Il giocattolo

Abbiamo giocato,
per un tempo infinito,
con un giocattolo,
chiamato amore,
smontato e rimontato,
ha sempre funzionato.

Siamo invecchiati,
giocando ancora,
ad amore prendere,
e amore dare.

Pensavamo,
non  potesse mai accadere,
dover vedere,
Il nostro giocattolo 
rotto.

Hai sperato, pregato,
di poterlo aggiustare.
Hai maledetto e pianto
 vedendomi andare.

Scusami amore,
non mi vedrai tornare,
con un giocattolo rotto,
non si può giocare.

 

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5 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Anonimo il 19/02/2012 14:10
    Ha un 'atmosfera strana e stanca questa bella poesia... e mi è piaciuta!

5 commenti:

  • PIERO il 30/04/2012 12:33
    Verissima. Ma i giocattoli non si rompono da soli; c'è sempre da sperare che il guastatore sia l'altro, altrimenti si rischia di trovarsi nella sgradevole posizione di "spaccagiocattoli".
  • mauri huis il 05/03/2012 21:59
    Non banale, piaciuta. In effetti conosco gente che si è separata a ottantanni dicendo: perchè non ci prendiamo una pausa? Non è uno scherzo eh! Complimenti ad Aled.
  • Anonimo il 19/02/2012 16:34
    E seppur si rimettessero a fatica insieme i cocci si vedrebbero sempre le cicatrici e al minimo urto crash! Alèd, meglio andar via se si può, verseggi bene!
  • Alessandro il 19/02/2012 14:28
    L'amore come un giocattolo, quando si rompe non lo puoi più aggiustare. Bella metafora per una magia che è ormai finita, consumata fino all'osso.
  • karen tognini il 19/02/2012 14:20
    Tristemente bella...è un dolore grande quando un amore finisce...

    Molto ben scritta...

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