Cammino
nei tuoi occhi di
pieno orizzonte,
trovando ancora
un ventre che sorge e
fiorisce, cullandomi.
Ma la vanità del nulla soffoca
i miei pensieri con
parole di umana verità.
Gli occhi non vedono
in questa oscurità.
Lì, guardala.
Lì é la mia impronta,
é sola che sorregge l'inverno,
l'attesa di uno sguardo,
di una carezza.
E cammina anche lei,
ora non più sola,
perché non più le interessa.