M'avvolgo, silenzioso,
nel sudario della sera.
Attendo, per risorgere,
una voce sincera.
Congelato l'occhio
su un punto fermo;
è stanca la pupilla
del gelido inverno.
Speranza di ogni vita
è un cielo che conforti,
la tiepida schiarita
tra i rami contorti.
Pelle di cuoio ghiacciato,
ma dentro era inferno.
Stagione di sfacelo,
non durerai in eterno.
Da molto ho prenotato
la stanza del cambiare,
un salto di passione,
la corsa verso il mare.
Rifuggo i vetri opachi,
gli specchi di perché.
È tempo di tornare,
pensare, volare per te.