È l'alba e tu scivoli via dal letto a piedi nudi,
e, cercando di non far rumore, nel bagno ti rinchiudi.
Il gatto, appollaiato nella cesta, mi guarda e sbadiglia,
mi stiracchio e godo di questo dolce letargo.
Hai messo su il mio pigiama che ti va largo,
ma ti fa sembrar chissà perché, ancor più bella.
Quando ritorni, umida e luminosa stella,
di nuovo la voglia di te il cuor mi piglia.
Ho ancora sulle mani il calore dei tuoi fianchi,
cinque minuti lontani, e già mi manchi.