username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Chiare fresche dolci acque

Il canale fugge dalle ultime case
in rapide svolte di livide schiume:
acque opache oberate da lavandini,
tazze da cesso e altri umani residui,
recenti memorie d'oscuri individui,
fragili monumenti d'obliqui destini,
si rincorrono per giungere al fiume.
All'ultima svolta lasciato il cemento
per la terra battuta, stese in un letto
più ampio, rallentano e specchiano
i pioppi, deviano in oscuri rigagnoli
e si perdono nel canto degli usignoli
mentre i ratti nuotano e rosicchiano
le pale di un mulino dal verde tetto
di muschio; sulla grata di protezione
plastiche residui animali peli fradici
cartoni sfatti e altre viscide impurità.
Vicino alla confluenza una giovane
donna mollemente seduta su radici
sporgenti sull'acque chiare d'aspetto
guarda ansiosa future acque piovane
nel cielo e osserva il figlio sguazzare
felice nell'acqua che sembra pulita.

 

2
3 commenti     1 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

1 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • Anonimo il 01/03/2012 17:08
    Un grido contro l'inquinamento che deturpa la natura. Sopra questa natura così violata regna pur sempre la sua forza disperata di tornare a rivivere fra pioppi ed acque pulite. ciao

3 commenti:

  • Ugo Mastrogiovanni il 29/02/2012 13:21
    Un significato pungente di un verso amaro, forte e sofferto; la voglia di non rassegnarsi e la speranza di una madre di vedere il figlio nuotare in acque pulite, forse, un giorno, o mai più.
  • Ivano Boceda il 28/02/2012 23:26
    grazie, Salvatore,
  • Anonimo il 28/02/2012 19:04
    Commentare non è il mio forte, ma provo ugualmente, ad esprimere ciò che la mia sensibilità mi detta, in relazione alla tua opera, il cui titolo mi ricorda uno dei più noti componimenti lirici del Petrarca.
    La tua poesia scorre a meraviglia, dall'inizio alla fine, come fosse accompagnata dalla musicalità e dal ritmo di quelle acque, non più limpide come ai tempi del Petrarca, non a causa della natura, ma dell'incuria e della inciviltà dell'uomo. Cose queste ultime, che tu hai sottolineato, pur senza perdere, l'aspetto poetico e scadere nella volgarità.
    Tutto diventa elemento di poesia, persino i cessi e i lavandini che fanno da contorno alle altre schifezze che l'acqua trascina, come elemento, pur sempre vitale e, se vogliamo, di purificazione.
    Molto piaciuta e veramente apprezzata.

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0