4 marzo 1943.
Non sei nato come Gesù Bambino in una grotta,
ma in mezzo al mare profondo, come fanno i marinai.
Hai navigato sulla rotta di Cristoforo Colombo,
hai toccato Itaca e l'isola dei Ciclopi,
ma per te c'era sempre una casa in riva al mare.
Hai parlato di Nuvolari e Caruso,
viaggiando per l'Italia in un'auto targata TO,
e dicendo a tutti di stare attenti al lupo,
ma il tuo posto era Piazza Grande, nel centro di Bologna,
dove non si perde neanche un bambino.
Non c'erano santi che pagavano il tuo pranzo,
ma tu vivevi così... in un disperato erotico stomp
sotto il cielo nel parco della luna.
Con te c'erano Anna e Marco, e Sylvie,
e Anna Bellanna e il gigante e la bambina,
e gli innamorati in Piazza Grande,
perché tu eri come una stella di mare,
quale allegria sapevi infondere!
Adesso io ti dico ciao, caro zingaro del mondo,
ciao stella di mare, ciao perché hai fatto Paff Bum,
e so che non ci sarà una sera dei miracoli.
Forse ti telefonerò tra vent'anni, ma intanto,
caro amico, ti scrivo questa mia canzone,
perché l'anno che verrà sarà più triste senza di te,
senza questo eterno Gesù Bambino
con il berretto, gli occhiali e la barba
venuto a portare una stella sul mondo.
Se io fossi un angelo ti ridarei la vita,
perché un uomo come te
dovrebbe essere per sempre presente.