Una camera di specchi,
riflettono ognuno una donna diversa,
volti sorridenti si confondono con volti tristi,
vesti sfarzose coprono la desolazione,
vesti cenciose coprono la regalità,
Regina o pezzente?
Dea o Demone?
Buona o cattiva?
Chi decide cose è Bene e cosa è Male?
Chi si ergerà a Giudice?
Sarà condanna o assoluzione?
Davanti a una giuria che porta il mio volto,
a testa alta ascolto i capi d'accusa,
gli specchi ascoltano silenziosi,
che bel pubblico,
che bella costruzione,
che bel momento,
lo ricorderò per sempre,
ormai non si può più tornare indietro,
ormai i giorni di solitudine e autocommiserazione devono finire.
Maestosa spiego le mie ali nere per l'ultima Gloriosa volta,
gli specchi sussultano meravigliati,
sorrido pomposa prima di estrarre la spada e recidere quelle belle ali,
belle ali che però non hanno mai volato,
gli specchi urlano sorpresi,
la sentenza è stata detta, è giunto il momento di proseguire,
con le mani sporche del mio stesso sangue rinfodero la spada,
sorridendo orgogliosa proseguo per la mia strada.
Un'ultima occhiata alla giuria che soddisfatta applaude,
un ultimo sguardo agli specchi che estasiati conversano fra di loro,
lascio questo luogo meraviglioso e decadente,
sperando di rivederlo il più tardi possibile.