Il mio sguardo verso l'orizzonte
segna la soglia dell'infinito
non riesco a sollevare la valigia
e spingere il mio passo
lontano
là dove il cuore palpita...
Ricordi quando avvolti dalla nebbia
mi hai guardato negli occhi
urlando alla luna:
"Sì, lascio tutto
voglio partire con te
perché la vita non si perde
nella monotonia dello zero
ma si espande nello slancio della follia,
e poi, viandante,
dimmi, cos'è questo tutto
che ci spinge verso il vuoto di una maschera?"
E ora continuo ad attendere
qualcosa che si è spento
nella lontananza della memoria offuscata,
eppure non mi muovo
dalla stazione solitaria...
Un bimbo s'avvicina sorridendo:
"Che fa qui, signore?
Attende Godot?
L'ultimo treno è passato trent'anni fa
con i suoi vivi colori
e i sogni riflessi,
poi il nulla.
Mi dia la mano
è ora di spegnere i fuochi,
torniamo a casa".