Non lega nastri di seta ai suoi capelli,
lascia che il vento li scompigli.
Le sue non sono mani delicate,
hanno tagli, unghie rotte e son bruciate.
Non etichetta il suo vestire,
anche uno straccio si puó indossare con stile.
La cruda sua schiettezza le comporta
astio ed incomprensione, ma non le importa.
È la semplicità che abbraccia un sogno,
la forza che invoca al suo domani,
conquista di una nuova creazione,
plasmando la materia al suo volere.
l'autore Teresa Tripodi ha riportato queste note sull'opera
questa poesia diversa da altre per stile contenuto e linguaggio merita più che qualche lettura e un paio di commenti. della politica della semplicità ne fai scudo contro il conformismo. Il piacere agli altri non è indispensabile e, anzi, è un segno distintivo il non piacere (non il NON VOLER piacere) nessun orpello che attragga l'attenzione rende pulita l'apparenza e sincera all'amicizia. Questa poesia lo evidenzia con una grazia asciutta. Splendida
3 commenti:
Anonimo il 14/03/2012 07:25
Molto molto interessante questa autodedica... chissà perchè ho pensato alla lavorazione dell'argilla... comunque sia davvero bella, carina, molto spontanea, vera... una cosa uscita dall'intimo sentire. Capelli al vento, niente etichette, cruda schiettezza... ma animo nobile. Complimenti... buona giornata
E proprio per questo quindi è ancora più bella questa poesia, perchè fondere se stessi con il proprio lavoro unendo le due creatività che convivono riuscendo a renderti unica, perchè genuinamente diversa. Molto apprezzata!