Occhi socchiusi coperti da velo,
corpo immobile e sguardo allo specchio.
Mi penetro dentro, nel profondo
ma non c'è via d'uscita
-soffocato il mio grido-
Due passi indietro
braccia penzoloni lungo il corpo inerme.
Alla fredda parete mi appoggio.
Scivolo... lentamente...
unica compagna di solitudine
la lunga ombra nera riflessa sul pavimento.
Raggomitolata a voler proteggere
il cuore innamorato che non sente ragioni,
sordo, cieco e muto
come mendicante elemosina
amore, affetto e parole.
Nel pensiero di te
lenta processione di goccie salate
scivola.
l'autore Vilma ha riportato queste note sull'opera
Scusate ma il titolo è "Scivolo lentamente"
Ho notato che non si può correggere il titolo.