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È passato un gregge nella campagna

Il cibo dal piatto scivola
portandosi l'infima goccia di senape
che raccolsi con il boccone di pane.
I fagiani cantano il richiamo
alle femmine che tardano
e gli arbusti alla sponda del fossato
spandono filante lanugine.
È passato un gregge per questo tratturo
s'è impigliato l'odore greve dei montoni
del latte fermo nelle mammelle pelose
e degli agnelli dagli orecchi penduli
mentre le madri spingevano coi musi
i più lenti, lontano dal morso del cane.
È passato un gregge nella campagna
la linea ondulante delle groppe
era mare chiaro in movimento,
ha piegato i cardi e i sambuchi
schiacciato le piccole serpi.
Alle sue spalle, giovani e stanchi
i due pastori pensosi
intagliavano legni, come Amos.

 

l'autore mariateresa morry ha riportato queste note sull'opera

Il riferimento è al profeta biblico Amos, il quale dice appunto nel suo Libro ( di Amos) che il Signore lo aveva preso e scelto da dietro del suo gregge, mentre egli lo accudiva.


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9 commenti     5 recensioni    

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5 recensioni:

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  • salvatore maurici il 12/04/2012 22:45
    Ogni volta che leggiamo una bella poesia sulla campagna come quella di Mariateresa che rappresenta un aspetto corrente di un gregge di pecore che pascolano per i campi, ci viene facile etichettarla come una "poesia bucolica". Il poeta, spesso avvalora questa convinzione comune, ma non facciamo un buon servizio alla verità, ad un mondo agro-pastorale che ancora oggi in parte continua a vivere seguendo regole di vita molto antiche per cui versi come: "La notte esprimeva forti odori/lo sterco dei cavalli, il piscio/il pane caldo, il latte appena munto;/il profumo vero della terra"/ possono essere realtà a volte immagini molto tristi di un mondo che vive tra emarginazione e miseria. Comune a tutte le età delle greggi al pascolo sono i bei versi: "s'è impigliato l'odore greve dei montoni/del latte fermo nelle mammelle pelose", che danno l'idea del tempo che scorre e che rimane sempre fermo perchè uguali nel tempo sono i comportamenti basilari anche in un tempo in cui la tecnologia sembra farla da padrona. È una bella poesia che può avere diverse chiavi di lettura, io preferisco quella della realtà pur non disdegnando quella bucolica o mitica.
  • Raffaele Arena il 31/03/2012 20:21
    Bellissima Mariateresa. Sembra di leggeree Pascoli, tanto delicata e fresca la descrizione, sembra di camminarci in questo luogo, con le pecore, i pastori. Complimenti. Un'altra tua perla.
  • Anonimo il 31/03/2012 12:07
    ottima mariateresa..
    tra i preferiti..
    bravissima
  • Anonimo il 31/03/2012 10:54
    Lady Morry, lei è una scrittrice dalle grandi doti. In questa poesia - che già dal titolo si prefigura originale e corposa - emerge tutto il tuo talento di ritrattista, in questo caso, presumo, di un paesaggio immaginario di chiara reminiscenza biblico-bucolica con screziature pascoliane, il che mi aggrada assai. Il linguaggio ha un che di scabro, agreste, aspro, in linea con la natura impervia della campagna dipinta, il lessico è selezionato con cura ma non ricercato, ci sono interessanti accostamenti aggettivo-sostantivo - si veda la callida iunctura "filante lanugine" - c'è la bella metafora del gragge come mare in movimento, c'è la precisione erboristica e faunistica di matrice veristico-positivista. I due pastori chiudono il cerchi della rappresentazione di un idillio campestre senza sbavature, assolutamente pregevole. Ho notato che in questa poesia alla descrizione realistica non è accostato lo scatto esistenziale-metafisico che di solito siglano i tuoi componimenti, ma forse tale senso è da rintracciare nell'identità del pastore, Amos, umile caro a Dio. Ad ogni modo, molto brava! Un superabbraccione!
  • Anonimo il 31/03/2012 10:10
    bella bucolica e l'ho trovata anche molto "fresca"!

9 commenti:

  • mauri huis il 01/04/2012 14:13
    Bel quadro di natura viva con colori odori e movimenti resi con maestria. Affascinante l'ultimo riferimento. Complimenti.
  • Anonimo il 01/04/2012 08:59
    Il libro di Amos che ci invita a pregare e ci esorta alla speranza... bella questa lirica Morry... il passare del gregge che lascia nell'aria il suo odore forte, compatto quasi a sembrare movimento di mare... bellissime merafore... i miei complimenti sempre brava
  • loretta margherita citarei il 01/04/2012 05:15
    un bel paesaggio bucolico ben descritto complimenti
  • Gianni Spadavecchia il 31/03/2012 14:08
    Molto bella come interpretazione e complimenti soprattutto per la resa e il linguaggio.
  • Teresa Tripodi il 31/03/2012 12:44
    Un riferimento che vive intenso nel periodo di "passione" intesa come Pasqua... c'è sempre una mano che spinde il poeta a far danzare la sua penna... ecco io ho colto questo... Ottimi versi!!! come sempre del resto.
  • Anonimo il 31/03/2012 12:05
    Quasi un idillio bucolico e l'atmosfera agreste mi ha conquistato... molto bella, complimenti davvero!!
  • vincent corbo il 31/03/2012 11:54
    Dopo i commenti particolareggiati di Franco e Vito ogni altra parola credo sia superflua.
  • franco picini il 31/03/2012 11:21
    Poesia di forte suggestione visiva... i versi spingono oltre, verso un ambiente naturale, verso un'introspezione pacata che prende a pretesto la contemplazione di un paesaggio agreste, bucolico, per soffermarsi e suggerire riflessioni. Ma non siamo nel trecento ed i versi hanno un loro incedere dei nostri giorni, una liricità priva di ridondanze, asciutta pur nella sua bellezza. Un ponte tra passato e presente su emozioni che sono indenni dal tempo. Molto bella.
  • sergio il 31/03/2012 10:13
    mariateresa, come sempre una bellissima poesia e bucolicamente descrittiva(se si può dire). Apprezzatissima

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