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Analisi

Oziava tranquillo nella sua scatola
cranica, come un cervello sa fare:
si trovò sezionato indagato disteso,
come su marmo obitoriale, costretto
a pensare per dare un senso alla vita.
Gelosi scrigni custoditi nel mare
del profondo violati dalla pallottola
di parole ben acconciate a scovare
nei meandri di sinapsi nascoste
quel pensiero negletto, cui s'avvita
con fatica la vita svelata dal detto.

 

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2 commenti:

  • mauri huis il 04/04/2012 19:19
    Poesia da cervellone e non solo per il tema. Bella la rima interna tra gli ultimi due versi e lapidarie sia l'apertura che la chiusura. Eri in forma. Complimenti.
  • Alessandro il 03/04/2012 17:54
    Bell'incipit con un cervello ozioso, di colpo vivisezionato da una violenta spinta al pensiero, all'interrogativo. Seconda parte ancora più interessante. Complimenti

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