Diciassette passi alle mie spalle
e chissà quanti altri prima dell'epilogo
Sopra la mia testa, rapide e incostanti, danzano le stagioni
intrecciandosi nel loro corso, mentre i fiori fan l'amore con la neve
Salite impervie si stagliano, gravose come il soffio di chi spira
discese rapide come le carezze dei colibrì compaiono qua e là
I fiori vermigli nascono e alle volte appassiscono troppo in fretta dinanzi ai miei occhi, stupiti e spaventati dal gelo del silenzio, mentre il respiro trema
e gli occhi si dissanguan di lacrime, inveendo contro un sole che non sembra aver raggi su questa terra, e forse chissà, il sole me lo son inventato io per maledirlo e non vedo luce, non c'è luce.