L’occhio che vede
Nel buio del primo respiro
Inganna con fosfori laminati
L’anima trattenuta a toraci aperti
Terra sopra le righe
Note spezzate
Tetti che illuminano lune chiuse al cieco mai
Chi porta via la vita?
Eserciti di funamboli
Scompongono parole non dette
Non sempre l’emozione si traduce
Spesso il sentire si fa verbo
Nella spirale del cammino vedo te
Bambina
Occhi come fossati
Labbra sudate
Non sapevi che la brina potesse far male
Un oboe lontano ti richiama a sé
Come zingara te ne vai a piedi nudi
Il mondo non s’accorge del tuo peso
Sassate d’indifferenza ti macchiano di sangue
Tanto dolore per un sorriso a stenti
Il niente ti fa compagnia
lo porti a spasso
fiele sulla lingua
Le vele ammainate, l’ancora issata
Alla deriva
Resta
Urla il tuo gelo
Ti riperdo per l’ultima volta