Quando mi svegliai al combattimento
non ero corpo né anima ma fantasia
immaginazione ingombra d'insistenti
baruffe esistenti nei vuoti corridoi
della mente occupati da armi assenti
figure retoriche e improbabili eroi.
La mia evanescenza notò una faretra
d'aggettivi deposta tra parole taglienti
e avverbi protesi come scudi a difesa.
Ghermì allora il braccio trasparente
con bellicosa ostinazione dalla selva
di frasi una lancia irta di preposizioni
e pose il tutto a guardia del niente.