È notte e non riesco a dormire,
avverto come un presagio nelle tenebre.
E non riesco a fare nient'altro che scrivere,
le mie mani si muovono da sole.
Come fossero stregate da un incantesimo
di una strega malevola. Mi ritrovo incapace,
in balia dei suoi voleri e piaceri.
E mi vesto, metto in tasca le sigarette.
E parto, come un matto vagabondo.
Nella notte alla stazione.
Non posso dormire, ho sonno.
Vorrei stare al caldo, nel mio letto
ma continuo a camminare. Come incantato
questo mio mondo sembra sia cambiato.
Si, no, forse non ancora, chissà.
Vedo i lampioni, le luci nel cielo
e io non mi fermo ancora.
Senza biglietto, senza binario,
senza destinazione.
Prendo il treno e parto.
Vago tra i vagoni pieni di spettri.
Creatura grigia come me che
cerca, osserva, semplicemente viaggia.
E vorrei un posto vuoto, in solitudine.
Ma di ombre ce ne sono fin troppe
e allora mi siedo in una fila doppia.
Fuori la strada cambia, è strana.
Non passa il controllore,
non sento nemmeno il rumore
di questo strano treno a vapore.
Dove mi porterà non ha importanza,
vorrei restare in silenzio, lontano
dai ricordi nascosti in quella stanza.
E non scenderò a nessuna fermata,
arriverò al capolinea e poi indietro.
In questo mio viaggio notturno,
sono un vagabondo nella notte.