Non ho più il mio sguardo, su te.
Ma resti ancora qui a tormentarmi,
e cado giù dal mondo, io.
Perchè sono un semplice, umile
fiore che appassisce al vento.
Ed è notte e mi tormento
e vorrei fare a botte con il mondo,
io che sono solo un vagabondo.
Perchè ormai non c'è più
quella mia dolce verità di un istante.
E cos'è che faccio, che dico, che taccio?
Ormai non so più nulla,
in questi momenti tremendi.
Ed è notte e mi tormento,
e vorrei fare a botte con il mondo.
Sono solo un inutile vagabondo.
I miei polmoni hanno smesso di funzionare,
non riesco più ad emergere fuori.
Sto annegando in questo mondo,
avvolto dalle alghe di un mare invisibile.
Voglio tornare a vivere.
Ed è notte e mi tormento,
è solo un istante, un momento.
Ma vorrei fare a botte con il mondo.
Voglio alzarmi da questa terra maledetta,
portarti con me fino a lasciarci dietro ogni cosa.
Dimmi, se rinascessi e non fossi io,
andrebbe bene? Forse no, chissà.
Ma non è possibile tornare indietro, lo so.
Ed è notte, ancora
mentre mi tormento.
E vorrei tanto fermarmi un momento.
Ascoltami, un ultima volta.
Anche se non posso essere acqua limpida,
a te do queste parole, ultima ma non ultime
di una inutile confessione.
Possiamo tornare a volare?
È notte, e vorrei urlare al mondo
che sono solo un misero vagabondo.
Mentre torni e urli nei miei sogni, ancora.
Tornano i sussurri di promesse di un estate fa,
e mi parli come un soffio, alito di vento
nella testa. Ma io sono solo un vagabondo,
per me non c'è nessuna festa.
Oramai sono qui, a fare a botte con il mondo.