Nella ciotola di latte e miele
navigavano gerundi e participi
come fiocchi d'avena croccanti
s'aggrappavano a cucchiaiate di convinzioni
Irremovibile come il cilindro sulla testa del mago
la mia bisnonna osservava le sembianze dei fossili
senza riconoscerne nemmeno una
poiché ancora in fase di concepimento
E in lungo e in largo
la folla smise d'esser capace
e di capitolare nel torpore del silenzio
così forte divenne la sua voce
che come mantice risucchiò l'aria in eccesso
E le turbìne di cuori al quoto
disturbarono le trasmissioni delle lampade u. v. a.
tanto che il vecchio milionario dovette
cambiarsi d'abito
di occhi e di lingua
Scivoleremo tra le macerie di ieri
impastando le nostre lacrime alla calce
per costruire con la torba e la radice
un fiore di carta per dita al borotalco
E ricordando dimenticheremo
ancora una volta
il vero profumo e il rumore di un abbandono