Siamo facce
della stessa medaglia,
rette parallele,
calzini spaiati.
Vaghiamo calpestandoci le impronte.
Tagliamo i ponti
per restare sulla stessa sponda
e tengo il tempo mentre balli
e fischietti mentre canto.
Non c'eri e ti guardavo;
Ascoltavo la tua assenza
con il peso del mondo in silenzio
ed ognuno col suo prato di stelle da curare.
Piccoli ed invincibili,
montagne di cristallo;
ci abbracciamo lontani
al sole di una solitudine
che non ci riscalda.
Con le pieghe degli anni
sule gambe
ed il cuore ingolfato
come un vecchio motore
ci sfioriamo distrattamente
come rette parallele.