E vivrò,
sempre protetta
da un'ala di viole e
di sogni, scrivendo
parole più veloci
dei pensieri e del cuore.
Morirò,
come il mare di silenzi,
rotto solo dai singhiozzi
di un'eterna libertà.
Ma vivrò ancora,
clandestinamente,
giocando nelle tenebre
del mio sorriso,
gridando i sussurri
dei miei dubbi;
camminerò su ringhiere
di nebbia, sabotando
la mia follia,
perdendomi in un pianto
di ape abbandonata.
E sola, non saprò più
né vivere né morire.