Comprendo a malapena,
l'origine di questo
fortissimo vento, uragano.
A centinaia di migliaia di kilometri orari,
la sua velocità misurata.
La sofferenza di spiriti di uomini e donne
e bambini
senza giustizia dalla notte dei tempi
per la luce che tutto comprende
compenetrata con l'ombra
ingiustamente ammazzati, o suicidatisi
impazziti, rinchiusi, segregati
seviziati, giustiziati. Ma in nome di che?
o di chi e per quale motivo?
Che ancora energia diffondono
e malessere, tra chi comprende
e sente il loro grido di dolore
potente,
che è il mio e tuo dolore
che ci rende colpevoli e sordi,
per vigliaccheria e come zombie
sopravviver ancora tra zombie
per sopravviver perdendo
pian piano la volontà, energia questa
di nuovo assorbita, da indefinibili entità.
La potenza della luce di questo pannello
che ho davanti gli occhi, tutti i suoni d'intorno
che mi sembra di esser statua.
Che probabile mai ho avuto, volontà
e già ho perso la forza del sole natio
sorgente di vita con tutti gli altri elementi
et amo et odio et, macchè...
non ho mai imparato il latino.
Lo ripeto o lo leggo balbettando
su qualche targa stagliata, illusione,
in pietra, alzando lo sguardo,
prigioniero di questa matrice
davanti un simil muro o roccia.