Trattieni una lucciola
fra l'erba del tuo prato
luce sulle orme
del tuo passar silente.
Ti raggiungerò
fingendomi usignolo
una serenata intonerò per te.
Non t'affacciare
lasciami sognare il sogno.
Domani vedrai brillare
tra fili d'erba nuova
la viola del mio pensiero
come lacrima di rugiada
prima che faccia giorno.
"Lasciami sognare il sogno, non ti affacciare"... I sogni sono di proprietà del sognatore, nascono indisturbati e per sognarli al completo hanno bisogno di restare indisturbati poiché il postumo della gioiosa sensazione sarà a disposizione del sognato anche nel prossimo domani..
bella poesia, come sempre..
Grazie Aurelio mi hai commossa. È un mio intimo desiderio endemico donare senza "disturbare", perché anche la presenza assidua può essere controproducente e generare irritazione.
Un abbraccio.
Elide
Elide
Anonimo il 20/05/2012 19:19
Sognare è l'unica via di fuga da una realtà non predisposta al benessere interiore. Sognare di sognare (mi viene in mente un mio testo al quale sono legatissimo "Ho sognato che sognavo", è quindi il dolce preludio alla vita desiderata migliore. La poesia caratterizza la nobiltà del cuore di chi la scrive, lasciando nel lettore un gusto malinconicamente dolce, pulito enon contaminato dai luoghi comuni.
Mettersi nei panni di un usignolo è intuizione poetica della quale tener conto nel proseguio della lettura dei testi di Elide.
Ciao
Aurelio