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Estate ai binari

Sì.. viene estate aprendo finestre
dai vetri scheggiati e tracce di foto porno
incollate ai vetri,
quelle finestre sudice che nascondono
garage e tuguri
s'aprono anch'esse per un colpo di vento.

Questa estate tanto attesa alle scrivanie dove soli
senza una vera direzione
lasceremo le gambe
dove vorranno andare,
dietro al suonatore di tromba
dondolante al passaggio a livello,
non teme il treno e nessun segnale.

Code di macchine al casello
mandano barbagli dalle cromature
E mosche ignare svolazzano
attorno agli occhi del capostazione.

Occerto! s'alza un tremolìo alcolico
dai binari, arriva tutto sfiancato un treno
merci ,... e che merci? ...
trasporto di tronchi polacchi:
solo legno e badanti, da est.

Una volta vedevi soldati, ai binari,
con zaini da campo odore di ferro
sigarette e tagli freschi di capelli.

L'estate in stazione è pesta
come una donna di vita
inutilmente tentata da un caffè amaro.

 

l'autore mariateresa morry ha riportato queste note sull'opera

Dedicata a Stefano Rossi che ama molto il sapore e l'oscuro senso di questi luoghi di passaggio umano...


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5 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • STEFANO ROSSI il 01/06/2012 16:03
    Maria teresa nel leggere questi tuoi versi mi sono commosso, ti ringrazio davvero. Una poesia bellissima. un abbraccio
  • ernest il 30/05/2012 13:36
    magnifica la poesia e forte la malinconia che da essa si percecisce. "Anche l'odore delle stazioni non è più lo stesso" credo sia questo il significato che ha voluto dare al testo. Molto gradita.
  • Anonimo il 29/05/2012 11:18
    ottima poesia... più che surreale però io l'ho trovato molto-mooooolto ironica!
  • roberto caterina il 28/05/2012 09:51
    Cogli bene, Maria Teresa, il senso oscuro di questa estate che ha il sapore di inganni e disperazioni, appena dietro le quinte del tempo... Brava..

5 commenti:

  • mauri huis il 29/05/2012 17:23
    molto bella, narrativa poetica di gran stile. bella bella.
  • Ugo Mastrogiovanni il 29/05/2012 10:46
    Le poesie di Mariateresa Morry sono sempre di grande spessore. Da attenta osservatrice, la Morry rende attraente ogni cosa che descrive, concreta o astratta, e lo fa sempre con un simpatico sorriso ironico. Sembra agire con distacco, ma non è così. Si accerta di quel che scrive, prima si documenta e poi scrive e credo lo faccia solo per ciò che la colpisce e la interessa. Mi sembra di aver già letto di suo qualcosa di stazioni ferroviarie e binari; si vede che le sono familiari, oppure sono luoghi che l'attraggono particolarmente. I suoi passaggi sono rapidi ed effettivi, passa con immediatezza dalla scrivania alla finestra, da un suonatore di tromba al passaggio a livello. I suoi versi ondeggiano, vivono la scena, non sono mai statici; insomma, la sua penna rilascia sempre sicura poesia, così come deve essere.
  • vincent corbo il 29/05/2012 08:14
    Ho sempre amato le stazioni, quelle grandi dove la gente va e viene continuamente, c'è un odore particolare, rumori meravigliosi, colori, sapori. Sono un microcosmo dove una persona può ritrovare se stessa.
  • denny red. il 29/05/2012 05:44
    Ben Scritta! un'insieme di.. di dipinti, passaggi e paesaggi. Bella! Mary.
  • tylith il 29/05/2012 00:13
    Bellissima poesia dove ho sentito l'afa di un estate che tarda ad arrivare, dove ho viaggiato parlando polacco e rivivendo vivide scene di guerra. Bellissima poesia che sa descrivere ogni scena con paziente disinvoltura e accesa ricerca del dettaglio. Bellissima poesia e non penso di esagerare!

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