A tratti si ode per la via
un canto di civette innamorate,
per molti è lugubre presagio
a me non dispiace, anzi,
allegramente ascolto e taccio.
Solo le ovattate nubi del cielo
spengono ogni allegria
mentre la foschia spettrale
scende sui tetti e per le strade
impedisce ai primi raggi del sole
di riscaldare gli afflitti
in questa mattinata ferrarese.
Siamo a Ferrara
lontano dal tristissimo inverno
dai suoi rigori,
eppure qualcosa viene a rincuorarmi
un dolce tintinnio di campanelli
le tante biciclette che per la via
sfilano davanti al Savonarola il truce
e lasciano il centro della città
forse dirette al grande fiume,
gli anziani si salutano allegramente
chi va a bere un bicchiere di vino
chi va a pescare.
Oggi la città e ferita
scossa da un terremoto
che ancora non trova pace;
ritornerà briosa questa città
ne è capace la sua gente!