username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

Un modo semplice per piangere

(A mio padre)
Quei capelli bianchi,
le mille rughe sul tuo viso,
quel tuo volto stanco e affannato,
le mille fatiche fatte in tutti questi anni,
te li porti sulle spalle, come un povero Cristo ferito.
Non ho avuto modo e tempo di conoscere a fondo la tua vita.
E ciò mi rammarica profondamente.
Non ho avuto modo e tempo di starti più vicino.
E ciò mi opprime profondamente.
Le distanze a volte sono eternità.
Sono accumuli di tristezze quotidiane.
Dentro ai quali sei costretto a vivere
e nel vivere a volte si muore di pianto.
Pianto che ferisce l'anima, che uccide il pensiero.
Ciò che penso ora, è a un pezzo di sofferenza.
Un pezzo di vita dove manca la vita.
E con essa, anche il sorriso.
Quel sorriso che mi fa vivere e star bene con tutti.
Cio che manca ora, è lo star con te, al tuo fianco.
Come solitamente un figlio dovrebbe fare.
Mi dico spesso: - Pazienza..., la vita è questa!
Ma la vita a volte non è altro che un modo semplice nel quale
far piangere in silenzio le proprie sofferenze.

 

l'autore Centrone Stefano (Pekos Julio Esteban) ha riportato queste note sull'opera

Da "Vivere con il cuore" raccolta 2012 (16/06/2012)


1
2 commenti     0 recensioni    

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

0 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati

2 commenti:


Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0