Chi siamo noi poeti,
esseri fuori dal tempo
senza uno spazio reale
fantasmi di castelli tra le nuvole
parole inutili e inascoltate
che volano e si perdono impalpabili
più della polvere al vento?
Che se ne fa il mondo della nostra poesia, chi più vorrà ancora sentire
la voce di pensieri strozzati
da un tempo sempre più veloce
che stritola l'anima.
Chi pagherà per versi e parole,
nemmeno se fossero pezzi ammucchiati
nelle ceste degli sconti dei supermercati?
Ci perderemo, profeti inutili e anonimi
come viandanti soli, vestiti
di anime invisibili e brandelli di sogni
tra fiumane di esseri 'concreti'
alla ricerca di cose 'visibili e tangibili'
in una terra ormai tutta scoperta,
dove hanno tolto le ali
alle farfalle della fantasia.
Siamo e saremo ancora poeti
giovani con pensieri e dolori da vecchi,
vecchi con sogni giovani da realizzare
che si rincorrono nel cuore.