Sul colle, seduto all'ombra dei pini,
mi rilasso ad occhi serrati.
E mi raggiunge la freschezza del mare vicino.
D'incanto mi ritrovo sulla riva rocciosa,
a guardare i pescatori dalla pelle di pergamena
che giocano crudeli con i pesci,
nell'ordito arabescato della spuma
che schiocca sugli scogli semisommersi.
Roccia e sale, e l'odore dei pesci lucenti
che si contorcono nelle sacche a rete.
Il ronzio dell'ape che mi fissa a mezz'aria
mi ridesta dal miraggio marino
e passo dall'azzurro al verde del prato,
dove la coccinella che si muove lenta ripropone
il disegno di macchie nere su sfondo rosso.
L'ape benignamente s'invola zigzagando
e mentre m'incammino verso casa
mi chiedo dove saremmo, i colori,
i pescatori, i pesci, l'ape, la coccinella ed io,
se non fosse apparso, come per magia,
appena scoccata la primordiale scintilla,
il fantasmagorico bosone di Higgs.