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Gradini

Ho percorso ogni gradino,
dall’alto verso il basso
per giungere alla fine
e respirare la stessa aria di chi non ha vita.
Ho faticato nella discesa ripida e tortuosa
e ho incontrato fantasmi da tempo dimenticati,
mostri di culture diverse, dai denti rotti e gli artigli pungenti.
Ed è stato come lasciarmi morire
ad ogni passo
e più mi avvicinavo,
più la nebbia si faceva fitta e amara nemica
e gli occhi perdevano colore,
la voce il suono
e i rumori coprivano ogni cosa.
Avrei tanto voluto trovare le tue mani e strapparle dal nulla
Avrei tanto voluto risalire con te sulle spalle
ma il vento ha confuso le strade
e non ha lasciato tracce di quel che è stato,
così la paura mi ha spezzato le gambe
e, bugiarda, ahimè, mi ha trascinata lontana.
Un giorno forse ci ritroveremo,
tra qualche via di una grande città affollata,
ma sapranno ancora le nostre menti parlare,
di un tempo sereno ormai remoto,
e sognare come solo chi soffre può?

 

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8 commenti:

  • marco moresco il 28/08/2007 18:19
    hai versi forti uniti da una trama lieve e come allentata nella doppia interlinea,
    un impatto dolce ma fermo in chi legge, marco
  • Ivan Benassi il 21/08/2007 23:37
    Preziosa. Un vero piacere leggerla.
  • Anonimo il 06/07/2007 23:34
    Complimenti veramente bella, ciao a rileggerti presto. Angelica
  • roberto mestrone il 06/07/2007 14:34
    Brava!
    Bello il rinvangar miti e leggende...
    Mi associo al commento di Lisa.
    Ro

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