Ho percorso ogni gradino,
dall’alto verso il basso
per giungere alla fine
e respirare la stessa aria di chi non ha vita.
Ho faticato nella discesa ripida e tortuosa
e ho incontrato fantasmi da tempo dimenticati,
mostri di culture diverse, dai denti rotti e gli artigli pungenti.
Ed è stato come lasciarmi morire
ad ogni passo
e più mi avvicinavo,
più la nebbia si faceva fitta e amara nemica
e gli occhi perdevano colore,
la voce il suono
e i rumori coprivano ogni cosa.
Avrei tanto voluto trovare le tue mani e strapparle dal nulla
Avrei tanto voluto risalire con te sulle spalle
ma il vento ha confuso le strade
e non ha lasciato tracce di quel che è stato,
così la paura mi ha spezzato le gambe
e, bugiarda, ahimè, mi ha trascinata lontana.
Un giorno forse ci ritroveremo,
tra qualche via di una grande città affollata,
ma sapranno ancora le nostre menti parlare,
di un tempo sereno ormai remoto,
e sognare come solo chi soffre può?