Quando T'incontrai
in quell'angolo di paradiso
dove avevi riposto il Tuo cuore in attesa di sole
attese di su
cessarono d'avere
tinte di dolore
ero entrato
nell'età della creta
dove suonano crepitando su lenzuola infiammate di bianco bronzee campane
e le Tue fresche mani agili d'argilla
scrissero
calandosi
in un connubio di cieli e di nubi
firmamenti di fiori
vennero a pranzo da noi epistolari campanule di nettare
lauti
incunaboli
fasciarono di lettere le dita anulari del tempo
sapevano
di un quaggiù già sapiente d'eterno
i nostri giorni più belli