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L'abisso morale
Vorrei
liberarmi
in un gorgo di me
di un restio
restante
immutato giorno
d'un dì
al formaggio non so che farmene
disse
in un foro di maggio
il gorgonzola al belante pecorino
annodando un farfallino d'aglio intorno al collo del suo stracco vicino abitante in una zona di gru
l'unico modo per amare Te
è uccidermi
vi era
caglio di vampiro
nel mio respiro
svampite
dietro
ad una pazza palizzata
ogni nazione
si è idealizzata
dallo spaghetto a forma di pizza dell'italiano vero
al nero trinciato tabacco di un francese dal cappello basco
al gustativo the di un flemmatico inglese in postura pomeridiana
al passo d'oca di un benzoico protozoico tedesco rutilante in merce-des benz
non ha mica confini l'anima di una mucca mentre brucando bene ammicca all'attimo
senza pensare a pascoli sempre più verdi
né sono statue di sale le persone valutate su una bilancia di sale e scendi al mercato delle piatte forme degli ori inodori
anche se il cuore sa dipingere meravigliosi quadri di mare ed amare rotondità divine cantando con eccellente buongusto
non sa menare le mani per difendersi da una quasi santa inculcata millenaria ragione di solo profitto
ha
un intimo bisogno
di cambiarsi ogni giorno le mutande in una soffitta dai lucernai di sole
ma lo fa solo nelle carenti lande delle apparenze
L'oltreuomo poeta pensatore e semidio strappando le ali dell'ape Maia nel miele di cassa andrà
ho capito
la vita
ad un tavolo da gioco
per vincere devi essere ingannevole ed aggressivo
ne sono
corse di voci
rivoluzionarie
oggi
all'alba
non preoccupartene
buona parte erano false
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