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Le mie stanze vuote

Se tu fossi l'apice del mio mondo
cadresti rotolando fino a valle,
perchè non sei la punta acuminata

nel mio ventre

e nemmeno baluardo dove il vento non può niente.

Trascino la mia stasi dove s'arresta il moto
nel punto che si chiama liquida allegria,
per ritrovarti genuflesso sopra al fiore
e ripararlo dal freddo delle mie intemperie.

Come saprei raccogliere fasci di ginestre
adesso che i colori sono gialli
e le mie stanze, aperte e silenziose.

 

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2 recensioni:

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  • lidia filippi il 20/08/2012 16:30
    Incantata dallo splendore di questi versi delicati e intensi! Particolarmente bella la chiusa. Complimenti!
  • Rocco Michele LETTINI il 20/08/2012 14:56
    Dalla delicatezza del verseggio... una chiusa aperta... dal cuore...
    MIRABILE MANUELA... CIAO

2 commenti:


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