suono note rare
di melodie mute
che cantano
le gesta di credere; speciale
un alito immortale l'esistere.
scrollo le spalle,
stringe più forte,
non m'abbandona
l'incauto incedere; animale
di chi cerca un dove tra le nuvole.
Non è più arte
la mia pigrizia
e la clessidra
non può corrodere; intangibile
il vetro e quell'oltre inizia a stingere.
E tace la voce
tace di note avare
e in controluce
non può descrivere; chimera
quel silenzio che solo chi ode può conoscere.
il tempo disperare
è forse crollato
nell'abito in piega
dell'ordinario vivere; condanna
percorso obbligato, mesto destino del crescere.
Battiamo le mani
all'artista più noto
- inconoscibile -
che ci ha permesso
di piangere e ridere; perdurare
in queste rive che ci ostiniamo a comprendere.