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Lo squadrone

Sta sfilando una squadra di calcio... È l'Invincibile Armata... lo squadrone di calcio che tremare il mondo fa...

Il primo è il portiere: Rolling Mountain, Montagna Rotolante. Un portiere grosso e intelligente come un container. Ha due mani così, due spalle così, due schiene così... una volta ha stretto la palla al petto e l'ha persa tra i peli del torace.

Quello è il terzino destro: Filetti, detto Termozeta perché stira tutto quello che vede. È un animale tipo Pasquale Barra, ma un po' meno colto, anche se sa leggere, legge moltissimo. Legge gli sponsor sulle magliette: Fiorucci, Barilla... Sa leggere anche in latino: Mediolanum, Upim... È il filosofo del gruppo.

Quello è il terzino sinistro: Masolino Zecca. Vai Zeccaaaa!
Zecca s'attacca all'avversario e lo devasta... appunto come il suo cognome.
Gioca a sinistra perché è comunista, ma vota Lega per protesta. Famosa la sua dichiarazione: - Credo nella classe operaia, ma non nei negri. - Cazzo volesse dire...
Comunque è quello che da la linea alla squadra...

... E quello è lo stopper: Attila Goebbels... Deutschland, Deutschland über alles. Con Attila i centravanti avversari non hanno vita facile, anzi non hanno proprio vita, assolutamente. Ad Attila, infatti, le squalifiche non gliele danno a giornate ma a lustri: un lustro, due lustri, tre lustri di squalifica...

... E quello è il capitano, oh capitan, mio capitano...: il libero Falco De Falchi, dotato di un notevole bagaglio tecnico e soprannominato Bisturi, perché anziché entrare sulla palla entra direttamente sulle palle dell'avversario e gliele porta via così, senza neanche sfiorarlo. Ma è corretto sai! Una volta, vedendo un giocatore in difficoltà, per consentire al massaggiatore di entrare gli ha gettato le palle in tribuna...

... E quello, quello è il gioiellino della squadra: Poletti, sedici anni, centodiciotto miliardi. Si mormora sia figlio dell'unica notte di ciucca della sua vita di Gianni Rivera con una spogliarellista di Modena, ha preso sia dal padre che dalla madre: famoso il suo lancio di ottanta metri come il padre, che però prima di farlo deve togliersi le braghette come la mamma.
Ed è calcio spettacolo!

A centrocampo, i tre fratelli Gino, Pino e Lino Mainardi, che i tifosi però chiamano più affettuosamente Le Merde dal cognome della mamma; prima della partita per portarsi fortuna si calpestano a vicenda. Visti dalla tribuna sembran di colore, ma visti da vicino si vede benissimo: sono bianchissimi... hanno solo dei problemi con le mosche.

Il fiore all'occhiello della squadra... un centravanti francese, Martinitt... Un centravanti orfanello... che nasconde un terribile segreto: ... sua mamà era una puttana... e il suo papà era una puttana anche lui... un figlio di puttana al quadrato! E calcia la palla così veloce, ma così veloceee... ma così veloceeee... ma così veloce... che la palla quando entra in porta cambia fuso orario. E così Martinitt spesso segna prima che inizi la partita.

Etc... etc...

 


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