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Costumanze
- permette? - faccio d'istinto al distinto signore in terza fila accanto al finestrino.
- Dipende.- mi fa- dipende dai casi. Rimango un attimo perplesso, poiché penso d'essermi spiegato a dovere, e nonostante abbia pronunciato una sola parola, questa parola l'ho accompagnata con il dovuto pragmatico corredo di gesti, nonché serena cortesia; con un leggero inchino e le dita della mano destra protese a indicar il sediolo dove intendo accomodarmi, cioè quello di terza fila accanto al finestrino, ma in senso contrario, che è il mio solito posto.
Sconcertato quanto basta per far finta di niente, entrai, pur con qualche difficoltà, nel mio angolino. Il distinto signore, oltremodo "distinto" nel suo anomalo comportamento, non solo non fece alcunché per facilitarmi l'introito, quanto mi indirizzò una di quelle occhiatacce di cui si farebbe volentieri a meno prima di intraprendere una cosa già di per sé tanto perigliosa e infarcita di imprevisti, come può essere un viaggio in treno, pur se di solita tratta si tratta.
- Ma lei, cosa fa? - sbottò d'un tratto perfidamente stupito.
Stupidamente stupito lo guardo, poiché non so se sia meglio dirgli che faccio il praticante in un ufficio legale, o non sia più opportuno descrivere ciò che sto facendo adesso, cioè starmene seduto al mio posto cercando d'accavallar la gamba destra sulla sinistra.
Nel dubbio, scelgo una terza ipotesi, e dico:-niente!
-Ah! Per lei, intrufolarsi a forza nella mia ora d'aria, l'unica ora di pace vera e duratura, poiché dura effettivamente un'ora... la sola ora in cui mi trovo ad esser equidistante dalle sviolinate del capo e da quelle della mia signora; lei, che esordisce curiosando sul mio abituale comportamento, senza che io e lei avessimo alcunché che giustificasse tali confidenze... lei, che prosegue la sua indecorosa incursione urtandomi malamente il suo piede destro sul mio callo dolorante sinistro.. sventagliandomi sul naso il lembo del soprabito, incastrando senza vergogna i suoi piedi tra i miei... lei, per lei.. tutto questo si riassume in un "niente"?
- Se ha finito la sua arringa- ribatto- vorrei ricordarle che ho chiesto gentilmente il permesso..
- Permesso di "che" giovanotto? Permesso di soggiorno, di entrare? Di uscire? D'aprire il finestrino? Di immischiarmi nelle sue pretese assurde? Nei suoi oracoli sibillini...?
- beh, no io...- cerco invano di spiegarmi.
- Lei ha detto: permette? E pretende che io avrei dovuto indovinare "cosa", semplicemente guardando i suoi fantomatici segni, la direzione dei suoi occhi, per esempio. No, giovanotto, il suo "permette" potrebbe riferirsi a una quantità tale di situazioni da rendere del tutto insufficiente il tempo di questo viaggio, per farle giungere la mia risposta, che qualsiasi essa fosse, assai difficilmente coinciderebbe con quella da lei cercata!
Vede, io viaggio nella direzione del treno, il che è la cosa più logica, lei, invece, viaggia nella direzione contraria, il che è del tutto da scriteriati.
- ma io, ci sono abituato, e questo è il mio posto. Non vedo perché dovrei cambiarlo, e se lei ha deciso di opporvisi, faccia pure! Vuol dire che io guarderò gli alberi fuggire, inseguiti dalla sua faccia, lei guarderà quelli che arrivano... preceduti dalla mia.-
- L'unica cosa che, per mia disgrazia, ho visto arrivare, e l'unica cosa che, con somma gioia, vedrò fuggire, è la sua faccia... perché lei ora s'alzerà e porterà le sue scempiaggini lontano da me, visto che ci troviamo in un vagone semivuoto.-
- Poco accorto signore, stando alla sua logica, questo vagone è anche semipieno, poiché converrà con me che un vagone semivuoto è anche un vagone semipieno... e in un vagone semipieno ci si adatta, essendo ben poco agevole trovare un altro posto di terza fila accanto al finestrino, volto nel senso contrario di marcia. E poi... è questo il mio vagone, perché è questo vagone a fermarsi giusto all'altezza delle scale, quando sarà a destinazione.-
- Vedo che lei è un osso duro e apprende bene le lezioni, ciò non toglie, però, che s'alzerà immediatamente da qui, perché io mi ci son seduto prima di lei.-
- Certo che apprendo bene, lo faccio sempre nel tempo libero, in quanto all'osso duro.. non credo d'esser osso più di quanto lei sia carne, né duro più di quanto lei tenero..-
- Lei non ha "tempo libero", non può averne, nessuno può averne. Si può solo aver tempo occupato, occupato a dare il tempo a noi di far le nostre cose; se il tempo è libero.. non abbiam tempo di fare le cose, appunto perché il tempo è in libertà. Quindi, o non abbiamo tempo, o abbiamo solo del tempo occupato. Che tempo libero sarebbe se potesse appellarsi "libero" , pur rimanendo in nostro possesso, sottostando ai nostri voleri, eseguendo i nostri perentori ordini? Come può pensare di poter fare qualsivoglia cosa nel tempo libero se non l'ha fatta avendo semplicemente tempo? Aver tempo libero è un'aberrazione logica.. null'altro.-
Costui era certo un tipo strano, superato in stramberia solo dall'inventore degli oroscopi, se c'era un'aberrazione logica evidente, quella, ne sono certo, era lui. Così, decisi di non raccogliere oltre misura le sue provocazioni filosofastreggianti e di continuare in santa pace il mio viaggio, nonostante l'estrema sgradevolezza che mi procuravano le sue zampe elefantine, la sua faccia che non smetteva di inviare al mio indirizzo lo sguardo insolente e penetrante di chi ha deciso di trovar sollazzo martoriando il prossimo, e, soprattutto, le blasfeme affermazioni che fuoriuscivano dalla sua lingua ingarbugliata e demente.
Tacqui. Tacque. Tacemmo.
Disturbati l'un dall'altro, proseguimmo il nostro viaggio volgendo ovunque i nostri occhi, anche per terra, pur di evitare di incrociarli.
Tuttavia, quando m'accorsi che mancava poco alla mia destinazione, non seppi resistere e formulai una frase di commiato degna di cotale conversazione.
- Bene, molto bene- esordii come parlando tra me e me - e l'occhio ferino di lui si bloccò - finalmente le tolgo il disturbo, la lascio volentieri alla sua pace, e non perché vorrei, ma perché la sua fortuna vuole che la mia fermata sia giunta prima della sua, scartando il caso che lei abbia deciso d'arrivare al capolinea solo per far dispetto a me. - E mi alzai soddisfatto!
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- Splendida narrazione, lo stile è un po' vintage e un po' tuo è godibilissimo.
- Questo testo, godibilissimo, ha anche degli interessanti spunti filosofici. Potrebbe essere rappresentato a teatro. Piaciutissimo!
- grazie Bianca, hai detto giusto: gioco con le parole, non riesco a farne a meno.
- Giochi con le parole in maniera magistrale... I due tipi sono superlativi, due macchiette fatte l'uno per l'altra. Bravissima
- grazie di cuore, ragazzi!
- Un piacere di lettura. Sembra di sentirli, i due, mentre si beccano a vicenda, come capponi. Molto bello.
- Stupendo questo pirandelliano incontro.
E meno male che il viaggio durava solo un'ora... altrimenti sai che botte... e risposte.
Bravissima
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