é una mattina d' agosto; una di quelle pigre in cui avrei voglia di essere da un' altra parte, ma senza lo stress di arrivarci.
Appena sveglio apro le imposte. Uscendo in terrazzo trovo ancora i segni della pioggia notturna: qualche piccola chiazza qua e là, sulle sedie e sul tavolo." Bene", penso, oggi non dovrò annaffiare le piante. Alzo gli occhi e guardo il cielo: è nuvoloso. Di solito un cielo non terso d' estate mi da un senso di fastidio e mi mette un po' di malumore, ma oggi c' è qualcosa di diverso. Rimango con gli occhi in su e provo una forte sensazione. Sono nuvole piccole, vicine, l' una accanto all' altra, separate ma pure a contatto come a formare un unico insieme di tanti piccoli cuscini soffici dalle forme simili. Accoglienti, che viene voglia di tuffarcisi dentro e perdersi nella loro morbidezza. Una sensazione avvolgente... Sembra quasi di percepirne lo spessore: paffutelle e simpatiche. Non portano pioggia, hanno un colore grigio-azzurro che sfuma al bianco. Qualche raggio di sole comincia a farsi spazio. Mi sento proiettato verso l' alto, avverto un senso di leggerezza che mi prende e mi riporta con la mente ad emozioni già provate, magiche.
La porta di un motel si chiude dietro di noi, il rumore del pietrisco sotto le scarpe, qualche goccia bagna il parabrezza. Poco lontano un ruscello scorre allegro.
Si riparte, con gli occhi avidi di novità; ancora uno sguardo alle nuvole che tra poco si dissolveranno nel calore del giorno.
Quel cielo è mio, fa parte dei miei ricordi, delle mie esperienze, di un pezzo di vita in cui forse non ero neanche cosciente della mia età, ammesso che questo abbia un senso. Uno sguardo e tutto torna, come un boomerang. Ma il boomerang ti aspetti che torni, mentre questo genere di emozioni coglie all' improvviso senza avvertimenti, scaricando addosso tutta la forza del vissuto.
Un cielo di sogni, di immagini ora limpide ora un po' sfocate; fatto di spazi immensi e piccoli gesti. Un cielo nuvoloso che genera atmosfere irripetibili e voglia di avventura; nuvole basse da ricordare nell' armonia di un momento, nel suono di una frase. Pennellate contrastanti nei colori sfumati del tramonto...
Le ho osservate bene quelle nuvolette compatte su di me, nel fresco del mattino o lontane all' orizzonte sotto il sole cocente: mi accompagnavano sulla strada disegnando ombre e fantastici entusiasmi. Facile perdersi nel desiderio di non fermarsi!
Un grosso corvo atterra vicino al bordo della strada polverosa: si ricompone ripiegando le ali e sembra quasi che voglia un passaggio! Lo sorpasso in velocità mentre lui rimane indifferente a guardare davanti a sè...
Una leggera fitta al collo, rimasto troppo a lungo contratto mi convince ad abbassare il capo: torno alla realtà.
Tano, il mio meticcio furbetto, mi fissa attento, chissà cosa pensa. Forse al cibo o ad un osso... o magari guardandomi si sta facendo la stessa domanda: "Ma cosa pensa?"
Un cielo americano a Palermo? Si certo, è qui sul mio terrazzo... che spettacolo!