"Che palle", la sveglia suona e Alex tira le tende della sua stanza dove si trova la sua branda, è giunto il crepuscolo è ora di alzarsi. L'acqua della doccia scorre mentre ripensa al solito incubo che è ormai è ricorrente da quella notte "Taty... Ted...".
Alex si stiracchia sulla balconata del capannone che da sul parco mezzi e su tutto il resto. "Ciao Joker dormito bene", era Tank mattiniero se così si può dire "Solito, caffè?" ormai tutti usavano i loro nick e ben pochi conoscevano i nomi reali dei membri delle squadre di prima linea o carne da macello come le chiamava Joker, "Già preso ma ti faccio compagnia".
Scesero dalla balconata e si fermarono in quella che era una specie di cucina a vista ritagliata nell'angolo meno polveroso. Mentre sorseggiava una caffè bollente "Allora che mi dici novità?", sapeva già la risposta ma era una rutine per non perdere smalto. "Solito, in questo avamposto di questa cittadina sperduto cosa vuoi cha accada?", "Bene allora solita giornata, monitoraggio, controllo armamenti giro e poi stracciamo il Criceto e Kenny a poker dopo aver fatto baldoria in città. Sono fuori a prendere un po' di aria poi arrivo".
L'aria fresca della sera gli sferzava il viso mentre controllava il le email sullo smartphone "Ancora nessuna notizie di Lei...". Non sapeva se essere sollevato o no ormai erano passati sei mesi dal trasferimento nelle Msi di Ankara. L'orologio segnava le ore 19, era un regalo di Taty e Ted avrebbe dovuto segnare le ore felici che avrebbero trascorso insieme invece ora era solo una clessidra che scandiva lo scorrere di tempi difficili "Rientriamo va.."