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Carpe diem

Lui si ritagliava nelle pieghe del tempo lo spazio per scrivere in chat. Gli assilli, le scadenze, la realtà esterna, divenivano un rumore sordo che illuminava lo sfondo su cui costruiva mondi alternativi.
Lei non cercava nulla. Era in attesa che qualcosa potesse catturare la sua attenzione. I nick strani la indispettivano e al tempo stesso proiettavano immagini virtuali che raccontavano storie per lo più grottesche e inanimate.
Lui interrogava la sua anima scrivendo a sconosciute. Cercava risposte, ma le domande erano inquiete e prive di coraggio.
Lei si divertiva a cambiare personalità a seconda dell'interlocutore, trattenendo anche cinque conversazioni in contemporanea.
Come due anime perse nell'etere, l'incontro è stato opera del fato con la casualità d'inciampare in metropolitana all'ora di punta ed essere raccolto da un odore ancestrale e familiare.
In un istante tutto divenne noto. La magia dell'incontro con lo sconosciuto svanì sciogliendosi nella consapevolezza di due amanti ritrovati dopo secoli di smarrimento.
Dalla tastiera di lui le frasi sgorgavano naturali senza che il pensiero riuscisse a comporre nulla.
Lei non potè far altro che subire il fascino di qualcosa di così grande da annichilire di colpo tutte le altre conversazioni.
Fu così che tutto cominciò in attesa di un incontro che non sarebbe mai avvenuto. Nulla fu più come prima. Ognuno portava con sé l'altro come se le distanze fossero annullate per sempre. E negli oscuri recessi dei momenti bui, gli odori e le voci avrebbero scaldato i loro cuori senza che l'incontro potesse sciupare il mistero delle immagini che segretamente custodivano.

 

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1 commenti:

  • Anna Rossi il 12/09/2011 15:52
    si tratta di sbandamenti tecnologici. io ho scritto l'internauta. tu qui ben descrivi diffuse situazioni di irrequieta modernità sentimentale. apprezzata!

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