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2012. Annus Mirabilis

La virtù non è di questo mondo.





A dispetto del loro aspetto, vagamente antropomorfo, non avevano né pensieri, né sentimenti. Almeno come li intendiamo noi. Non provavano emozioni. Né odio, né amore. Né coraggio, né paura. E solo a distanza di tempo si scoprì che erano pervasi da un'energia sconosciuta, che qualcuno definì: vis cosmica. L'assonanza non vi depisti, ho detto: c o S m i c a!

Ormai vivevano tra noi da alcuni anni. Gli Spaziali, così li avevamo chiamati perché, dopo attente ipotesi, studi, ricerche, sembra provenissero dall'interspazio e non da un solido pianeta, riflettevano e reagivano ad ogni atto minimamente minaccioso, violento o brusco, fuori dalla norma, che compivamo noi terrestri. Si trattasse di un intenzionale gesto d'offesa; un'inaspettata, inconsulta, rabbiosa reazione; o di un incontenibile sommovimento corporeo apparentemente ostile. Con una piccola differenza: lo moltiplicavano per dieci. Non uno di più. Non uno di meno.
Ieri, per esempio, un'automobilista aveva sclerato perché uno di loro inavvertitamente, per ignoranza, aveva attraversato col rosso. Senza pensarci su due volte, l'uomo era sceso e gli aveva mollato un ceffone. Lo Spaziale, con grande compostezza, gliene aveva restituiti dieci, uno sull'altro. In così rapida successione che il tapino non aveva nemmeno fatto in tempo a dire ba, che si era ritrovato la faccia gonfia come una Luna piena.

Pochi giorni prima, un ragazzotto della DHL, sapete uno di quelli esuberanti, tarantolati auanagana, aveva avuto l'avventura di trovarsi in ascensore con uno di questi esseri. Chissà, forse per un improvviso eccesso di esuberanza ormonale, o travolto dall'emozione, o forse solo per fare lo spiritoso, aveva sganciato una puzzetta. Arrivati al decimo piano, la porta si era aperta ed il povero era uscito vacillando, tutto cianotico in volto, lo sguardo perso, in totale stato di incoscienza. Ricoverato d'urgenza, pare che lo sventurato si trovi ancora sotto tenda a ossigeno. Ne avrà per almeno un mese. Se tutto andrà bene.
Insomma, ciò che rendeva questi visitatori così diversi da noi non era tanto l'aspetto, di certo poco decifrabile e rassicurante, ma il fatto che essi moltiplicavano, assai beyond the borders, cose a cui assistevano. E che originavano, più o meno consapevolmente, da noi umani, rompendo in qualche modo uno stato di compostezza, equilibrio e serenità.
Naturalmente, all'inizio, questo destò grande sorpresa, poi meraviglia. Che si trasformò col tempo in preoccupazione, per diventare, alla fine, vero e proprio terrore.
Ma procediamo con calma e ordine, e seguiamo l'evoluzione di questi stati d'animo, che andò di pari passo con i mutamenti del comportamento di questi enigmatici forestieri.

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1 commenti:

  • Anonimo il 17/09/2012 10:41
    Semplicemente geniale, fantasticamente geniale... magari venissero o ci fossero già questi speciali Spaziali!

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