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Cristina
Cristina non aveva mai dato grandi problemi o almeno non più di quelli che una bambina di undici anni poteva dare, era cortese ed educata, proprio come mamma le aveva sempre insegnato.
Piuttosto taciturna ed introversa, riusciva solo ad esprimere le sue emozioni con l'unica donna che le dava sicurezza e la rincuorava nei momenti più difficili. La sua infanzia era stata piuttosto tranquilla apparte la tragica morte del padre accaduta cinque anni prima, quando aveva solo sei anni, morte che lasciò un gran vuoto nel cuore della piccolina che era gli era legata in maniera particolare.
Anche se erano solo in due ad abitare nella vecchia casa della nonna, Cristina dormiva nella sua cameretta personale, la tipica cameretta che una bambina potesse desidera: c'era una bella scrivania per fare i compiti, un armadio spazioso, uno specchio ed una bellissima finestra che dava su un campanile poco distante dalla casa. Il letto ero a baldacchino, di legno massello intarsiato con delle fantasie particolari, era appartenuto alla sua zia, morta in tenera età a causa di un incidente domestico, come raccontava sua madre.
Negli ultimi tempi un sogno ricorrente riempiva la testa della piccola Cristina la quale si svegliava in una pozza di sudore e con la testa che le pulsava ritmicamente ed al suo svegliarsi di soprassalto, sistematicamente, si trovava vicina la madre che la teneva forte tra le braccia e la tranquillizzava ripentendole << va tutto bene piccola mia, va tutto bene, va tutto bene..>> .
Cristina cercava di capire, nei limiti della sua innocenza, cosa il sogno volesse dire e perché continuasse a farlo da un mese e mezzo ormai, notte dopo notte. Sognava di essere in una stanza della quale non riusciva a carpire i colori, gli spazi, era confusa, ricordava però distintamente delle voci in sottofondo ed una strana dama, dapprima in fondo alla camera, successivamente, negli ultimi giorni sembrava esseresi avvicinarsi sempre più ai piedi del letto dove Cristina giaceva.
La "signora bianca", come la chiamava Cristina, era arrivata ormai in prossimità del letto, Cristina era così spaventata da quella sagoma, pur trattandosi di un sogno, che trovò il coraggio di raccontare tutto alla madre:
C: mammina, mammina devo dirti una cosa
M: piccolina mia dimmi tutto, sai che puoi raccontare tutto alla tua mamma no?
C: quando la notte mi sveglio, è perché faccio dei sogni brutti, sogno una signora bianca che si avvicina a me e mi fa "sigh sigh" ..
M: no piccolina mia, non piangere, continua..
C: mi fa paura, dici cose strane e mi fissa dai piedi di un letto con le braccia aperte..
M: amore mio, ma è solo un sogno e io ti ho già detto che i sogni non possono farti nulla, no?
C: si mamma, ma io..
M: e poi cosa ricordi amore mio?
C: nulla mammina, solo una stanza buia, fa freddo e sento delle voci che mi dicono qualcosa che non so
capire, poi mi sveglio con te accanto, mammina ti voglio bene!
M: Piccolina mia,"sorrise la madre", sai che io ti proteggerò sempre qualsiasi cosa ti succeda, non ti spaventare e poi domani è il tuo compleanno, non vorresti una bella sorpresa?
C: Siiiiiii!! Ti adoro mammina mia!
M: Anche io ti voglio bene amore mio, lascia fare alla mamma, penserò io a tutto..
Finalmente quella notte, forse esorcizzata dalla confessione del sogno alla madre, Cristina riuscì a dormire tranquillamente, nessun incubo, nessuna signora bianca, nessuna voce..
Finalmente era mattina ed al suo risveglio Cristina trovo una colazione degna di una principessa, la casa era piena di festoni e palloncini sparsi dapper tutto :
M: Buon compleanno amore mio!
C: Mamminaaa ti adoro!!
M: cosa vuoi fare oggi amore mio?
C: Voglio andare al lago e stare tutto il giorno con te, noi due sole mammina mia, possiamo?
M: Certo piccolina mia, oggi tutto quello che vuoi, e stasera ho un bel regalino per te amore mio..
C: Siii! Grazie mammina!
Così passarono l'intera giornata presso un lago vicino la loro casa, tempo passo veloce e Cristina si senti felice.
Al ritorno a casa non parlarono molto, ma la madre le disse :
M: amore mio, lo sai che sei la mia salvezza vero, che senza te sarei rimasta solo io?
C: ti voglio bene mammina..
M: si lo so, andiamo a casa.
Tornati a casa la madre preparò la cena, si misero a tavola e cominciarono a mangiare. Arrivati a metà cena la piccola Cristina si sentì poco bene :
C: mammina nn mi sento tanto bene, mi gira la testa.
M: piccolina mia, è normale, vieni, ti porto a letto su.
C: Grazie mammina mia, sarà stata la giornata fuori.
M: No amore mio, ti sbagli.
C: E cos'è allora mammina?
"silenzio"
C: mammina, perché non accendi la luce? .. Cosa sono quei disegni rossi sul muro?.. non riesco a muovermi mammina, mi gira la testa!
M: amore mio te l'ho detto che sei la mia salvezza, ora sta giù nel letto.
C: mammina?? Che fai?? .. Chi sta parlando?? .. Mamma chi è quella in fondo alla stanza?! Ho paura!.. Mammaaaaa aiuto!! La signora bianca mammaa! Vuole prendermi mamminaaaaa!
S. B. : Macchiata dal dolore al sesto anno di vita, sei anni dopo il sesto anno di vita, offrò io ora questo dono al principe del tenebre e come fece la madre prima della figlia dono l'agnello privo di peccato la dannazione eterna!
C: Mammaaaa Nooooooo! "SCRAAANK!"
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