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Domani

Il tramonto allunga le ombre... a volte complici di pensieri che non svaniscono con il calar del sole...

"Domani mattina ti chiamerò. Mi sveglierò di buon' ora, farò colazione e comporrò il tuo numero. Mi schiarirò la voce e finalmente ti parlerò. Non posso più aspettare, è il momento di mettere da parte le incomprensioni e la gelosia. Stupida gelosia!
Spero di riuscire a prendere sonno... domani voglio essere perfettamente lucido e capace di esprimere quello che voglio davvero.
Prenderò il telefono e sentirò la tua voce. Riuscirò a chiarire la situazione, lo sento, e tornerà tutto come prima; ricorderemo questo momento e forse un giorno ci rideremo sopra. Sì... lo farò e ti porterò al mare: sentiremo la brezza e il fragore delle onde sugli scogli. Ci ubriacheremo di baci e tu mi accarezzerai il viso.
Domani sarò un uomo nuovo, pronto a soddisfare i tuoi desideri e proiettato nel futuro insieme a te. Domani, domani..."
L'appartamento al secondo piano di un palazzo d'epoca in pieno centro di Palermo era appena illuminato dai raggi del sole che filtravano curiosi dalle fessure delle persiane socchiuse. La vernice delle imposte era scrostata e, in alto all'esterno, si poteva scorgere un nido di rondini. Nelle stanze regnava la quiete, i mobili di un certo valore erano coperti con dei lenzuoli bianchi. Un pianoforte a parete con due candelabri ai lati testimoniava l'antico amore per la musica.
L'aria era ferma. Numerose foto dentro cornici d'argento, disposte su un tavolino di legno intarsiato, si guardavano malinconiche. Un bell'orologio a pendolo appeso ad una parete aveva smesso di oscillare innumerevoli ore prima. Il silenzio totale rendeva l'atmosfera irreale. In soggiorno, in un angolo un vecchio telefono nero, pesante, con la grande ruota per la selezione e il lungo filo liscio che collegava la cornetta al suo corpo, sembrava in attesa di un palpito vitale.

"Domani riuscirò a controllare l'emozione, metterò da parte l'orgoglio e parleremo. Tutto si può superare... domani sarò pronto per ricominciare. Sarà come volevi: io e te nella nostra casa, ancora insieme come una volta."
Due infermieri si avvicinavano alla stanza 41 della Casa di cure Serenità. Entrarono e con fare gentile e sicuro dissero: " Signor Giuseppe dobbiamo farle la puntura, vedrà si sentirà meglio". "Ma io... devo telefonare..." "Domani signor Giuseppe... domani..."
Nel crepuscolo forme e colori si fondono... a volte i pensieri si confondono con le ombre...

 

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0 recensioni:

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14 commenti:

  • Marcello Insinna il 19/12/2011 22:36
    Grazie Bianca per averlo inserito tra i tuoi preferiti.
  • Bianca Moretti il 18/12/2011 20:42
    Caspita Marcello, che cambio di registro... Un bel narrare, non c'è che dire! Mi aspettavo un finale dei tuoi e invece... mi hai stupito anche stavolta! Triste la storia del povero Giuseppe, destinato a fare e disfare ogni giorno la sua... tela di Penelope! Bravo.
  • Marcello Insinna il 06/11/2011 10:40
    Ciao Dora, non ti sentivo da un po'. Grazie della visita.
  • Marcello Insinna il 06/11/2011 10:39
    Grazie Giacomo... certo...é il filo che a volte ci tiene in vita. Perchè non pubblichi qualcosa? A presto!
  • Anonimo il 06/11/2011 07:22
    Molto bello Marcello... mi era sfuggito. E poi non ricevo l'avviso dei messaggi sul mio profilo; ho visto il tuo propio adesso.
    Io questo racconto lo trovo anche commovente e comunque con una nota di speranza nel senso che anche in certe situazioni l'uomo ha sempre un "suo" domani, reale o fantastico non importa. ciaociao Marcello, gran bel racconto. Scritto anche molto bene.
  • Dora Forino il 04/11/2011 18:34
    Un domani ricco di promesse, di chiarimenti e voglia di ricominciare. Bel racconto. Bravo Marcello.
  • Marcello Insinna il 31/10/2011 21:33
    Vi ringrazio tutti per i bei commenti.
  • Nunzio Campanelli il 31/10/2011 18:15
    Domani è un foglio bianco su cui disegnare i progetti a cui pensi da una vita. Anche domani, però, ha il suo domani.
  • Raffaele Arena il 31/10/2011 00:24
    Bella chiusa. Bella descrizione. Il personaggio compresso nel suo pensiero. Mi è piaciuto.
  • Massimo Bianco il 30/10/2011 21:41
    "Domani smetto di fumare, domani smetto d'ingrassare e vado a correre e sudare, domani iniziarò a studiare (...) domani smetto di rinviare sempre a domani". Domani, della Banda Bardot, anno 2000. Ah, quanto è facile rimandare a domani. Saluti.
  • Marcello Insinna il 30/10/2011 21:30
    Ciao Fernando, hai colto il senso. Grazie del commento gradito. Ringrazio anche Ada.
  • Fernando Piazza il 30/10/2011 15:12
    Nell'ultima frase del commento c'è un "per" di troppo...
  • Fernando Piazza il 30/10/2011 15:10
    Dietro ogni storia, dietro ogni vita può nascondersi un dramma personale... Non ci è dato sapere come o cosa abbia condotto quest'uomo a smarrire il senso della sua vita ma è facile coglierne dal di fuori (dall'altra parte della barriera) un senso di rabbiosa impotenza. Potrebbe capitare a chiunque ma non esserne consapevoli... se non attraverso gli occhi dell'altro. In ogni caso per nulla sarà cambiato e continueremo a credere che domani sarà un giorno migliore... Tristemente significativo.
  • Ada Piras il 29/10/2011 16:04
    Metafora.. meglio non aspettare... mi piace..

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