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Il testamento

I tocchi di legno dentro il camino erano umidi ed emanavono un mal odore di muffa, la stanza invasa dal fumo, tutti i parenti; tranne che uno, erano convenuti alla riunione per stabilire certe cosette che il defunto non aveva chiarito per niente nel testamento.
Delia la figlia del morto non aveva mai parlato al fratellastro, nato da una relazione extraconiugale durata venticinque anni, e non uno, comunque Sebastiano non desiderava prolungare questa situazione e faceva il possibile per incontrare lo sguardo della sua sorella, perche' e' cosi' che sempre l'ha considerata, una sorella! Lei era una stronza e pensava solo al testamento, o meglio dire al tesoro che il padre avrebbe presumibilmente lasciato, chissa' in che parti ai parenti. Le facce erano avide di sapere e di arraffare, volti bianchi anche loro cadaverici, avvolti dal fumo di quel camino che non aspira, fumo pestifero, orrendo, maleodorante, solo il notaio sembrava infischiarsene di tanta pestilenza procedendo alla "chiama" degli avvoltoi: Delia Shultz, Sebastiano Shultz, Evelyn Brighiton Shultz, Georg Webb, Sinepro Hendriks, Johnatan Fish, Adeline Shultz, Eva Kant. Tutti risposero presente, solo uno replico' con un secco assente, del resto non tutti erano convenuti a tale riunione, lo avevo sottolineato, e quindi era logico che rispondesse con "assente", non vi e' nulla fuori dalla norma. Lei non si era fatta viva Norma Shultz l'unica erede. Si si!!! Stava scritto sul testamento tutti lo lessero prima di morire asfissiati in quella camera a gas, divenuta tale per colpa di quel maledetto camino. Il notaio dal canto suo racchiuse la sua cartella, dove minuziosamente aveva riposto le carte; se ne ando' con fare professionale come solo i notai sanno fare.

 

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1 commenti:

  • Marcello Piquè il 09/10/2016 08:28
    Ha l'aria di essere unastoria molto reale.

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