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Incompresa

Carissima,
finalmente mi sono decisa a scriverti!

Innanzitutto voglio tranquillizzarti perché questo che leggerai non è propriamente un'accusa nei tuoi confronti.
Il nostro primo incontro non è stato dei migliori ma immagino che la stessa cosa vale per tutti coloro che hanno a che fare con te! Quindi sono giustificata.
Non so se te lo ricordi ma se vuoi te lo racconto.
Ero una vivace bambina di circa 5 anni alla quale piaceva correre e giocare, come a tutti i bambini d'altronde.
Certo, mi verrebbe da chiederti "Come hai potuto insinuarti nella mia vita così presto?!?" ma lasciamo perdere.
Un bel giorno, presa dalle mie corse, mi ero ritrovata da sola in un grosso, chiassoso centro commerciale senza mia madre.
Mi avevi fatto pensare le cose più brutte nei suoi confronti!
E prima di capire che lo avevi fatto per il mio bene ci ho impiegato più di vent'anni e ti sei presa intanto un bel po' di parolacce!
"Mi ha abbandonata!" - "Ecco, sono stata adottata e non mi vuole più!" - "A lei non interessa nulla di me perché pensa solo a quella befana di mia sorella?!?!"
Con il tuo arrogante modo di fare e quel ghigno malefico, ti eri avvicinata a me prendendomi in giro con una serie di frasi che ora, per tua fortuna, mi sfuggono.
Ti guardavo con Timore e grazie a Istinto, che apprezzo molto come amico, avevo cercato rifugio vicino a delle grandi vetrate piene di Luce. Mi sentivo meglio.
Per fortuna, mia madre apparse dal nulla poco dopo, mi strinse e mi baciò forte e mentre andavamo via notai che osservavi la scena quasi con dispiacere e per questo, quando i nostri sguardi si incontrarono, ti derisi e ti feci la linguaccia, con la Speranza che il tuo Malcontento aumentasse. Mi sbagliavo!
Piansi tanto quella sera perché mi facesti ricordare una discussione con mia madre di qualche giorno prima e riprovai il disgusto che avevo nei suoi confronti per i rimproveri che avevo subito. Avevo dato calci alle bambole e ad una le si era anche staccato un braccio dopo lo schianto addosso all'armadio.
Dopo quel pianto non ero più arrabbiata con lei.
Come primo approccio non è stato per niente dei migliori ma, del resto, è questo quello che vuoi. Divertirti a mettere alla prova più persone possibili e vedere le loro assurde reazioni.
Nel corso della mia vita mi sei apparsa tante volte e più ti vedevo più ti odiavo perché sapevo che nei periodi in cui ti presentavi era perché avrei dovuto subire chissà quale scherzo della Vita o svelare l'enigma della tua asfissiante presenza.
Alcune volte eri accompagnata dalla tua Paura perciò avevi veramente la capacità di farmi sprofondare in un pozzo d'Incertezze e Indecisioni.
Era sgradevole soprattutto quando capivo che eri vicino a me e non riuscivo a vederti, tanto era il condizionamento che suscitavi in me.

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0 recensioni:

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11 commenti:

  • mauri huis il 31/01/2012 19:28
    Ciao Bianca. Bella idea originale, l'acronimo di ansia che hai scovato. Se prometti di non arrabbiarti, ti dirò che è un po' troppo lungo e andava forse sforbiciato qua e là. Ma l'idea riscatta ampiamente tutto. Complimenti sinceri.
  • Lucia il 28/12/2011 14:04
    Gran bel racconto... L'Ansia è amica mia da tempo ormai e per parechi anni della mia vita è stata presente ogni singolo istante... Mi ha logorata, consumata, confusa e spaurita... Ho lasciato si impadronisse di me, dei miei pensieri senza batter ciglio, finchè un giorno, Speranza e Coraggio l'hanno combattuta e Vinta... ma ancora, nonostante tutto riesce ad insinuarsi, ma ho deciso di offrirle poco, giusto quell'attimo per comprendere ed assaporare il gusto di VINCERE!!!
  • Giacomo Scimonelli il 20/12/2011 11:47
    l'ansia...è una vita che mi sento dire..''sei ansioso''...
    un racconto che ho letto con piacere sul quale tornerò..
  • Bianca Moretti il 13/12/2011 18:11
    Massimo, Annarita, grazie infinite per il passaggio e per l'attenzione dedicatami.
  • Massimo Bianco il 08/12/2011 14:43
    Una storiellina interessante che si fa leggere, con la curiosità di arrivare fino in fondo e scoprire di chi o cosa si sta parlando. Saluti.
  • Anonimo il 07/12/2011 22:09
    L'ansia, la paura di aver paura, ci uccide. Liberatene e lascia solo il posto alla paura. Per quella, purtroppo, c'è sempre un'occasione, ma non dimenticare che sei tu a gestirla!
  • Bianca Moretti il 04/12/2011 19:38
    Grazie a tutti per gli apprezzamenti. Carla, addirittura tra i tuoi preferiti... troppo buona!!!
  • Anonimo il 04/12/2011 12:50
    Bianca sei proprio brava anche nei racconti questo è speciale personaggi che corrispondono a sensazioni sentimenti... e sino all'ultimo rieci a tenere ben nascosta la sorpresa finale... BRAVISSIMA tra i preferiti... un bacio
  • Fernando Piazza il 04/12/2011 02:37
    Bello e significativo il tuo racconto, trascinante fino al finale... catartico e rivelatore. Ben costruito e molto scorrevole. Brava.
  • Anonimo il 03/12/2011 07:53
    Sì, anch'io come Maria mi sono sentito sempre più incuriosito nel tentativo di capire chi fosse questa misteriosa signore. Ho pensato alla Paura, poi al Panico( ma quello è maschile)ed anche alla Rabbia... alla fine ho pensato: Ansia, logico. Brava Bianca, un testo avvincente
    che si legge d'un fiato. ciaociao
  • Maria Angelino il 03/12/2011 04:58
    Davvero molto bello questo testo!
    L'effetto sorpresa del finale è perfettamente riuscito, e la curiosità diviene sempre più grande nel corso della lettura!

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