Ti vidi la prima volta all'uscita della scuola, un motorino senza marmitta, una sigaretta spenta, ti avvicinasti e la mie amiche si allontanarono, non riuscivo a capire... "Hai da accendere?" io ti risposi "no, mi dispiace", te ne andasti con le spalle curve. Ti rividi il giorno dopo davanti al bar, tu eri con un gruppo di ragazzi, io non ti conobbi ma tu mi chiamasti e ci sorridemmo. Chiesi di te alla mie amiche e tutte continuavano a dirmi "lascialo stare, quello è sbattuto, uno sbandato". Sento parlare di te dal professore di inglese "è uno sbandato, un ragazzo difficile". Ti rividi quello stesso giorno, ci fermammo a parlare del prof., ad un certo punto, come una doccia fredda mi dissi "MI BUCO". Rimasi di sasso e ti chiesi il perchè. "Mio padre si ubriaca, mia madre si fa la vita, è una vecchia storia" disse, "non ti credo" e lui "facile non credere, rimanere estranei ad una città come questa, ognuno pensa ai fatti suoi". Mi stringesti la mano e mi accorsi che avevi le lacrime agli occhi "mi presti il diario? devo copiare degli appunti" gliedo diedi. Dopo qualche giorno una mia compagna venne a riportarmi il diario "e davide?" chiesi, "è ammalato?" "come non lo sai? Davide è morto il 26"... Rimasi seduta come una stupida sul suo banco nella classe vuota col diario aperto sul giorno 26... su quella pagina c'era scritto:
RICORDAMI!